Stare accanto nel quotidiano alle persone che fuggono da guerre e povertà e che approdano in Grecia, ha fatto sì che volontari e volontarie potessero raccogliere storie e testimonianze direttamente da chi le ha vissute: Karim è uno di questi testimoni.
Karim in arabo significa generoso, buono, e anche se non è il vero nome del nostro amico, penso che sia un nome che ben lo descrive. Karim non è una delle persone che incontriamo nel progetto di Operazione Colomba - APG23 con le persone in movimento, ad Atene,
Karim è il progetto.
È tra le prime persone che abbiamo incontrato quando ci siamo spostati dall’isola di Lesbo ad Atene, e tuttora fa parte della nostra quotidianità.
Karim ha una risata potente, e quando ride piega un po’ indietro la testa e chiude gli occhi. Fuma tantissimo e beve tanti (troppi) caffè. Adora il caffè italiano e da quando gli abbiamo regalato una moka si vanta in giro dicendo che lui fa il caffè più buono.
Karim è siriano e la sua famiglia è sparsa tra la Siria e la Turchia. Nonostante venga da un paese che ha vissuto decenni di dittatura e guerra non ha mai ottenuto alcun tipo di protezione internazionale. Oggi è “clandestino” e ha paura ad usare la metro, perché spesso ci sono controlli, quindi gira sempre e solo a piedi, un’oretta per andare al lavoro e un’oretta per tornare a casa.
Quando usciamo con lui per, manco a dirlo, un caffè, sembra di andare in giro con una star, conosce tutti e saluta tutti, ma noi lo capiamo, non si può non volergli bene. E che non ci venga in mente di provare a pagare, il caffè lo offre sempre e solo lui.
Gli piace venire a cena da noi ma dice che non sappiamo cucinare, quindi lo invitiamo ma 9 volte su 10 cucina lui. Ormai è diventata la barzelletta del progetto che i volontari italiani non sanno cucinare.
Karim è un amico per la maggior parte di noi, lui ci chiama tutti fratelli e sorelle, e lo sentiamo davvero, nel cuore questo rapporto di fratellanza che ci unisce a lui.
Ogni tanto ci chiama per dirci che ha raccolto qualche medicinale o qualche vestito per le persone che vivono nei campi. Lui che ci è stato, ci dice, sa quanto sia brutto e difficile e ha voglia di aiutare le persone che ancora vivono in quelle condizioni.
Karim è una persona che avrebbe diritto ad essere accolto e protetto in Europa, perché viene da un paese che per decenni ha vissuto solo violenza. Karim è un fratello, un amico. E noi siamo dei privilegiati a poter camminare accanto a lui.
La Grecia, da oltre un decennio, rappresenta un punto cruciale per i flussi migratori verso l'Europa. Le persone in movimento, spesso in fuga da situazioni di conflitto e povertà estrema, attraversano la Turchia per raggiungere le coste greche. Qui, Operazione Colomba interviene per garantire che i diritti fondamentali di queste persone siano rispettati, fornendo assistenza e documentando le condizioni in cui vivono. L'organizzazione si impegna a costruire ponti di pace e a lenire le ferite di chi è stato costretto a lasciare la propria terra.