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10 Agosto 2023

Crisi olandese tra migrazione e emergenza abitativa

Crolla il Governo in Olanda. Niente accordo sui richiedenti asilo e ricongiungimenti familiari. Mancano case. Nuove elezioni in novembre.
Crisi olandese tra migrazione e emergenza abitativa
Foto di Remko De Waal
Rischio di ghettizzazione per migranti e cittadini EU in cerca di lavoro, manodopera a basso costo, calo assistenza bambini, consumo del suolo. Allarme lanciato dalla casa famiglia che si trova a Boxtel: proteste nel paese.
Qualche settimana fa il Governo olandese è crollato dopo che i partiti della coalizione non sono riusciti a trovare un accordo per limitare il numero di richiedenti asilo ed in particolare sulle misure per ridurre il numero dei ricongiungimenti familiari dei migranti.
I ministri hanno tenuto colloqui per settimane per cercare di trovare un modo per ridurre la pressione sul sistema di asilo, ma il primo ministro, Mark Rutte, dopo aver dato un ultimatum alle forze di coalizione, alzando la posta, si è scontrato con l'opposizione del ChristenUnie, il partito più piccolo della coalizione a quattro, che non si è dichiarato disposto a dividere le famiglie migranti. Il Paese andrà alle elezioni a novembre 2023.

Aumentano le richieste di asilo nei Paesi Bassi

L'anno scorso le richieste di asilo nei Paesi Bassi hanno toccato il livello più alto dal 2016, 47.991 persone secondo i dati del ministero dell'Immigrazione, e anche quest’anno si presentano circa gli stessi numeri, notevolmente più alti rispetto agli anni precedenti.
L'incremento ha reso necessaria l'apertura di alcuni centri di accoglienza “di emergenza” in tutto il Paese con un abbassamento degli standard d’accoglienza e assistenza. I disaccordi interni hanno avuto come terreno di scontro le politiche migratorie, ma l'aumento dei flussi migratori non è la sola fonte della crisi politica olandese: crisi abitativa, conflitto in Ucraina, inflazione, e problemi ambientali che impediscono nuove costruzioni, si intrecciano in quella che è proprio una tempesta perfetta.
I costi dell'edilizia alle stelle, la scarsa disponibilità di terra, non consentono l’accesso ad alloggi sufficienti, tanto che per i migranti si è cercato spazio in mare nella nave Silja Europa ancorata ad Amsterdam.

Casa famiglia a Boxtel: rischio ghettizzazione migranti e cittadini EU in cerca di lavoro

Accanto ai rifugiati, anche per la migrazione di cittadini EU nei Paesi Bassi la situazione non è migliore: molti di loro sono etichettati come “arbeidsmigranten - migranti per lavoro” - un termine che non ha una definizione legale ma descrive persone, spesso provenienti dall'Europa centrale e orientale, che svolgono lavori poco qualificati nell'orticoltura, nei macelli, nell'industria alimentare e nella logistica.
Sono spesso sfruttati dalle agenzie di collocamento, dai datori di lavoro e dai locatori per una manodopera a bassissimo costo.
Abitano per lo più confinati ed ammassati in veri e propri ghetti e proprio in questi giorni, nella cittadina di Boxtel dove vi è la presenza di una casa famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII, e dove è presente una grande fabbrica di lavorazione della carne sempre in cerca di personale, l’agenzia straniera di collocamento Sbaflex è riuscita a stabilire un accordo con il comune per ristrutturare una cascina e accogliere 400 migranti per lavoro.

Il bisogno di casa rischia di diventare una lotta fra poveri

Andrea e Pierpaolo Flesia responsabili della Casa Famiglia a Boxtel
Foto di Pierpaolo Flesia
 
Pierpaolo Flesia, responsabile con la moglie Andrea della Casa Famiglia ci racconta: «Siamo seriamente preoccupati, soprattutto per come saranno accolti i migranti, ma anche per le condizioni di integrazione e sicurezza. Il complesso residenziale si trasformerà presto in un grande ghetto, come in altri luoghi della regione, 400 persone sono tante e saranno ammassati, il paese è a 4 km, e non c'è nulla intorno se non campagna.»
La cittadina di Boxtel è una cittadina accogliente «e già l’anno scorso aveva assistito in una struttura temporanea di prima accoglienza tanti richiedenti asilo, con cui noi, come Comunità Papa Giovanni XXIII, avevamo attivamente collaborato con i nostri volontari in servizio civile, ma le grandi strutture residenziali non riescono a garantire vera e idonea accoglienza».
La maggioranza della popolazione olandese è a favore dell'accoglienza dei rifugiati e dei migranti in generale, ma - continua Flesia - le politiche olandesi di reperimento di manodopera non qualificata sono socialmente disgreganti ed emarginanti, finiscono per creare tensione sociale tra i cittadini nei territori. Nei centri urbani più grandi nasce la "lotta fra poveri": tra gli olandesi che hanno diritto all'edilizia sociale a prezzi accessibili e i bisogni dei rifugiati e migranti.

Protesta cittadina a Boxtel. 400 manichini lungo la strada
Foto di Pierpaolo Flesia


Qui a Boxtel la cittadinanza ha organizzato una protesta civica per tentare di arginare questi accordi tra amministrazione e aziende».
In prospettiva afferma ancora Flesia: «Il paese sta scivolando molto velocemente verso derive allarmanti, anche per quanto riguarda l’assistenza ai bambini e alle persone migranti vulnerabili; quel che vediamo è che spesso non è in grado di fornire loro la giusta cura e protezione. Il recente rapporto KidsRights Index per il 2023 ha visto scendere i Paesi Bassi di ben sedici posizioni nella classifica globale e sono finiti al 20° posto».

Altra problematica non trascurabile per un paese piccolo come l’Olanda è poi la questione del consumo e della tutela di suolo, la cementificazione di luoghi naturali con fragili equilibri; la bella cittadina di Boxtel in cui la cittadinanza ha scelto la propria residenza anche per liberarsi da un’edilizia onnivora e incurante dell’ambiente, aggiunge ancora Flesia: «rischia anche di accelerare ed alterare processi ambientali delicati».

Boxtel Centro di accoglienza rifugiati temporaneo 2022
Foto di Pierpaolo Flesia

La frammentazione del sistema politico olandese e le prossime elezioni

Il sistema elettorale olandese, basato su un sistema di voto proporzionale con una soglia di sbarramento bassa, non potrà che portare il risultato ad una eccessiva frammentazione (ci sono oltre 20 partiti) e sarà molto difficile quindi trovare convergenze stabili. Qualche settimana fa, in cima ai sondaggi c’era ancora il Movimento dei Cittadini-Agricoltori (BBB), partito negazionista climatico, tendenzialmente antieuropeista e con diversi punti in comune con Partito delle Libertà di Wildeers che intende chiudere il Paese ai rifugiati provenienti dai Paesi musulmani.

La delicatezza delle politiche migratorie, come in tutti i Paesi europei, aggiunge certamente un ulteriore elemento di grande incertezza e preoccupazione per una non certo auspicabile possibile svolta populista nel Paese dei tulipani.