Oggi, 24 giugno 2025, presso l'Auditorium Bachelet della Domus Mariae - TH Roma Carpegna Palace Hotel, si terrà la presentazione ufficiale della proposta per l'istituzione di un "Ministero della Pace" (foto di repertorio). L'iniziativa, promossa dalla Campagna "Ministero della Pace", mira a dare un assetto istituzionale e stabile alle politiche di pace, giustizia e disarmo in Italia. L'evento è organizzato da Fondazione Fratelli Tutti, Azione Cattolica Italiana, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII e ACLI, insieme a una rete di associazioni della società civile.
Gianfranco Cattai, coordinatore di Retinopera, sottolinea l'urgenza di organizzare la pace e renderla concreta attraverso azioni istituzionali. «Per questo saremo, come reti in opera, domani a Roma all'evento promosso dalla Fondazione Fratelli Tutti, dall'Azione Cattolica Italiana, dalle ACRI e infine dalla Comunità Papa Giovanni, che da anni lavora impegnata su questo argomento. Noi siamo partner di questa iniziativa e ci adopereremo in tutti i modi possibili per dare vita a questo ministero senza portafoglio, a questa istituzione, della pace.»
Giuseppe Notarstefano, Presidente di Azione Cattolica Italiana, e Emiliano Manfredonia, presidente delle ACLI, concordano nel ribadire la necessità di un "Ministero della Pace" come strumento per promuovere politiche pubbliche di prevenzione dei conflitti e di educazione alla non violenza. Notarstefano afferma: «Un ministero della pace oggi è necessario, perché la pace va costruita con la stessa determinazione con cui oggi, purtroppo, si costruisce la guerra. Il 2024 è stato l'anno che ha registrato il più alto numero di conflitti dalla Seconda Guerra Mondiale e una spesa militare a record, dimostrando che l'approccio armato non risolve la crisi, anzi la aggrava. Serve un'alternativa credibile. Il ministero della pace serve a questo, a promuovere politiche pubbliche di prevenzione dei conflitti, di educazione alla non violenza, di disarmo, di difesa civile non armata e di cooperazione internazionale equa. Non si tratta di un'utopia, è una scelta concreta, già sostenuta dal Magistero della Chiesa, dai premi Nobel, da tante istituzioni accademiche che trova fondamento nell'articolo 11 della nostra Costituzione. È tempo di restituire dignità agli strumenti di pace. È tempo di una nuova architettura che rimetta al centro la cura, la giustizia, la dignità della persona per la sicurezza collettiva.»
Manfredonia aggiunge: «Siamo alla vigilia di un incontro nel quale ribadiremo la necessità che il nostro Paese istituisca un ministero della pace. So che sembra un'idea folle e controcorrente, ma oggi più che mai, in questi tempi di guerra, dove la guerra ha preso il posto della diplomazia, è importante affermare la necessità della pace, l'urgenza della pace. E lo vogliamo fare attraverso delle istituzioni, come ci ha ricordato anche il Papa Leone XIII durante l'udienza con le associazioni popolari. Istituire un ministero della pace per prepararci alla pace, un ministero che si occupi di diritti umani, di disarmo, di formazione ed educazione alla pace, di cooperazione internazionale, di tutte quelle cose di cui ci sarebbe bisogno per creare le condizioni per una pace duratura. Questo è quello di cui abbiamo bisogno, non abbiamo bisogno di più armi, di rovesciare la nostra economia per far diventare un'economia pronta alla guerra. Siamo in un momento molto delicato e un'idea come questa può sicuramente rivoluzionare il pensiero, perché oggi abbiamo bisogno di andare controcorrente, di sfidare il realismo che ci dice che la guerra è l'unica strada. Vi invito tutti a questo importante incontro e soprattutto a seguire questa possibilità, quella di istituire un ministero della pace.»