Topic:
21 Giugno 2025

Laila Simoncelli: «Il Ministero della Pace è un'urgenza storica».

Dalla visione di don Oreste Benzi alla mobilitazione nazionale: un sogno di pace che diventa proposta concreta. Il 24 giugno un passo decisivo a Roma con la Fondazione "Fratelli tutti".
Laila Simoncelli: «Il Ministero della Pace è un'urgenza storica».
Intervista a Laila Simoncelli, coordinatrice della Campagna "Ministero della Pace: una scelta di Governo". Un'analisi del crescente interesse per l'istituzione di un dicastero dedicato alla pace, che va oltre la deterrenza militare, e l'attesa per l'evento del 24 giugno a Roma, promosso dalla Fondazione Fratelli Tutti.

«L’uomo ha sempre organizzato la guerra, è arrivata l’ora di organizzare la pace». Scriveva don Oreste Benzi in una lettera inviata nel 2001 all’allora presidente del Consiglio.

Quello che sembrava un sogno o una provocazione sta prendendo piede. Non più solo la Comunità Papa Giovanni XXIII, ma altre organizzazioni si sono fatte promotrici di questo progetto: l’istituzione di un Ministero della Pace.

A Roma il prossimo 24 giugno, all’Auditorium Bachelet, se ne parlerà in un evento organizzato dal "Tavolo del Terzo Settore" della Fondazione Fratelli tutti.

Per capire a fondo la portata di questa proposta rivoluzionaria, raccolta nel libro: Ministero della Pace. Una scelta di futuro, Sempre Editore, abbiamo intervistato la curatrice Laila Simoncelli, avvocata, responsabile del servizio Diritti Umani e Giustizia della Comunità Papa Giovanni XXIII e coordinatrice della Campagna "Ministero della Pace: una scelta di Governo".

Laila Simoncelli dona un libro a Papa Francesco
Ministero della Pace, una scelta di futuro: Laila Simoncelli dona il suo libro a Papa Francesco
Foto di Vatican Media
 

Il Ministero della Pace, una proposta lanciata da don Oreste Benzi nel 2001, sembrava inizialmente una proposta provocatoria e visionaria, quasi irrealizzabile. Invece sta prendendo sempre più piede. Puoi spiegare in poche parole di cosa si tratta?

«Nel 2024 si è registrato un numero record di conflitti globali e una spesa militare mai vista (2,46 trilioni di dollari). Ciò evidenzia il fallimento della deterrenza militare come strumento di sicurezza, richiedendo un cambiamento radicale verso un paradigma di sicurezza fondato sulla prevenzione, la cura e la nonviolenza. La proposta non è affatto un’utopia, ma al contrario l’istituzione di un Ministero della Pace è una necessità. Mai come oggi è evidente che abbiamo bisogno di una infrastruttura nazionale dedicata alla promozione della pace, intesa come progetto di democrazia e sicurezza umana fondata sulla nonviolenza, la fraternità, la dignità umana.»

A che punto siamo con la Campagna che promuove questo progetto e quali segnali indicano questo crescente interesse?

«I numeri ci parlano con chiarezza, ma ancora più forte è la voce delle persone che incontriamo. Dal 2024 ad oggi abbiamo registrato 41 eventi, alcuni in contesti di rilievo internazionale come l’ONU e il World Meeting on Fraternity. Abbiamo raggiunto oltre 3700 persone, coinvolgendo decisori politici, accademici, cittadini e cittadine attive, creando un dialogo trasversale. Sono nati altri 7 nuovi assessorati o deleghe alla pace, e la proposta è entrata in programmi politici. Un chiaro segnale che la visione sta diventando azione; la testimonianza di una crescente volontà istituzionale di prendersi cura della cultura della pace. La campagna sta diventando un movimento popolare, radicato, con una visione chiara e una base sempre più ampia e consapevole. Il Ministero della Pace non è più solo una proposta: è una realtà che cresce, si struttura, si fa spazio nei cuori e nelle istituzioni. Perché la pace, come diciamo spesso, non è solo un sogno. È un diritto. È un dovere. È una possibilità concreta.»

Copertina libro Ministero della Pace

L’anno scorso è stato pubblicato il libro: “Ministero della Pace. Una scelta di futuro”, che ha riscosso notevole successo: la prima tiratura è esaurita e si è già andati in ristampa. Hai partecipato a numerose presentazioni in giro per l’Italia. Quale è stata la sua esperienza durante questi eventi? Quali sono state le reazioni del pubblico e quali spunti di riflessione sono emersi maggiormente?

«Presentare libro in giro per l’Italia è stata un’esperienza che mi ha toccato profondamente il cuore. Ho incontrato centinaia di uomini e donne, giovani e meno giovani, accomunati da uno stesso sguardo: quello di chi non si arrende alla logica della violenza e del conflitto, ma crede ancora che la pace sia possibile, concreta, costruibile.

Ciò che più mi ha colpito non è stato solo l’interesse per il libro, ma la sete di speranza che portava con sé ogni persona che si avvicinava. Molti mi hanno detto: “Respiriamo una visione nuova, che dà senso, che ci fa desiderare di impegnarci”. E questa frase si è ripetuta, con parole diverse, in ogni tappa. Le domande del pubblico non erano mai teoriche o distaccate. Erano sempre vitali, urgenti: “Cosa possiamo fare per contribuire? Come possiamo dare una mano per realizzare davvero questo Ministero della Pace?”. Questo è il segno che siamo in tanti. Che la proposta non è un’utopia, ma un seme che germoglia. Ho visto negli occhi delle persone una commozione autentica, un desiderio concreto di mettersi in cammino. Ho sentito vibrare la memoria di chi ha creduto nella nonviolenza come forza attiva, di chi ha scelto di costruire ponti e non muri. E con questo libro, con questa proposta, è come se avessimo in parte ridato voce e futuro a quei sogni. Il Ministero della Pace non è solo un’idea da sostenere: è un’urgenza storica, è un compito morale. E vedere tante persone pronte a farsene carico è stato il dono più grande.»

Il 24 giugno 2025 il Ministero della Pace verrà proposto anche in un evento organizzato dalla Fondazione Fratelli tutti. Chi fa parte di questa Fondazione e quale significato assume questo evento nel percorso di promozione dell'istituzione di un Ministero della Pace?

«La Fondazione Fratelli Tutti è un’istituzione voluta da Papa Francesco, nata nel 2021, con sede presso il Vaticano. Si ispira all’enciclica Fratelli Tutti e ha l’obiettivo di promuovere la fraternità, il dialogo tra i popoli, la cultura dell’incontro e la pace; coinvolge personalità del mondo ecclesiale, accademico, culturale e sociale, collabora con università, organizzazioni internazionali, movimenti della società civile, enti religiosi e laici. La Fondazione assieme alla società civile, ai movimenti ecclesiali, al mondo del non profit e dell’economia sociale promuove eventi, percorsi formativi, tavoli tematici (come quello sul Terzo Settore e la Pace), laboratori di cittadinanza attiva e incontri internazionali. Si pone come spazio di co-progettazione tra Chiesa e società civile, favorendo alleanze trasversali e iniziative concrete per una politica ispirata alla fraternità e alla nonviolenza. Questo evento condiviso assume un significato profondo e incoraggiante nel cammino verso l’istituzione del Ministero della Pace, perché segna non solo un avanzamento della proposta, ma soprattutto la gioia di camminare insieme, Comunità Papa Giovanni XXIII e Rete della Campagna Ministero della Pace, al fianco della Fondazione Fratelli Tutti, con l’Azione cattolica Italiana, le ACLI e tante altre realtà impegnate per una società più giusta, fraterna e nonviolenta.
Il fatto che il Ministero della Pace sia stato raccomandato nella Dichiarazione sulla Fraternità Umana del 2023, firmata da premi Nobel, ci conferma che la proposta è necessaria e ormai internazionale. Ma ciò che più ci anima è la possibilità di costruirla insieme, passo dopo passo, trasformando la fraternità in scelte politiche e istituzionali. Ogni evento condiviso con la Fondazione è un segno che la pace, non è solo un ideale, ma una strada concreta da percorrere insieme. Ed è proprio questa comunione di intenti e di azioni che dà senso e bellezza al nostro impegno.»

Siamo nel Centenario di don Oreste Benzi, una figura che ha dedicato la sua vita alla pace e alla giustizia. Ritieni che quest’anno possa rappresentare un'opportunità concreta per ottenere un riconoscimento o un avanzamento significativo della sua proposta di istituire un Ministero della Pace in Italia?

«Il Centenario di don Oreste Benzi non è soltanto un momento celebrativo, ma soprattutto un’occasione di memoria e riflessione sui valori profondi che hanno ispirato la sua vita e il suo impegno: la pace, la giustizia, la solidarietà. La proposta di istituire un Ministero della Pace non appartiene a qualcuno, è sempre stata una proposta a servizio di tutti e della pace, un appello rivolto a tutta la società, un invito collettivo a fare della pace una priorità concreta e strutturata nella vita politica e civile del nostro Paese. Non è quindi la semplice ricorrenza a poter garantire un avanzamento, ma la testimonianza concreta e duratura della vita di don Oreste che può spingere tante persone a impegnarsi seriamente per questa causa.»