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28 Aprile 2023

Francesco e Angela: «La nostra esperienza in un centro nutrizionale in Africa»

La testimonianza di due volontari in Servizio Civile in Tanzania
Francesco e Angela: «La nostra esperienza in un centro nutrizionale in Africa»
Foto di Angela Sorrentino
«Questa è un'esperienza unica. Con "unica" non si intende solo bella. Unica perché ha la capacità di trasportarti in un mondo completamente nuovo e diverso, dove sei costretto ad affrontare nuove realtà, anche e soprattutto interiori».
Si può dire che la nostra esperienza sia cominciata una volta atterrati a Dar es Salaam. È lì che abbiamo effettivamente realizzato: «Siamo in Africa!»; o forse ancora prima, quando nel buio dell'atterraggio si vedevano sparse come stelle le rare luci isolate di lampadine di un territorio che sarebbe diventato la nostra casa. Un luogo nuovo che prima ti sconvolge con la sua energica diversità, ma che poi ti immerge in una calma e profonda riflessione.
L'effettivo via della nostra “avventura” è stato quando siamo arrivati al Centro Nutrizionale di Ngome. In questo centro non diamo solo un aiuto pratico consegnando il cibo, ma cerchiamo di creare dei momenti di condivisione con le famiglie, costruendo il legame umano che è l'essenza e la base del vero aiuto. Qui viviamo gioie e dolori e cerchiamo di andare incontro alle necessità di persone per cui l'esserci fa la differenza.
È poi nelle loro case dove il clima cambia e le emozioni si fanno più intense. È in questi momenti che entriamo in intimo contatto, dove veramente realizziamo il loro bisogno e quanto sia importante anche la sola vicinanza, un sorriso o una carezza. É qui che comprendiamo quanto i drammi e le difficoltà siano grandi e dove purtroppo sperimentiamo l'impotenza. 
Le visite domiciliari sono quell'esperienza che completa il tutto, che ci permette di rivalutare noi stessi e ciò che abbiamo sempre dato per scontato. 
Siamo partiti con il desiderio di avvicinarci il più possibile al vero, entrando in case lontane e buie per imparare a riconoscere la bellezza che abita ovunque, specialmente nelle vite più dolorose.

centro nutrizionale Ngome
Centro Nutrizionale Ngome, Tanzania. Il Servizio Civile Universale è aperto ai giovani dai 18 ai 28 anni e permette un'esperienza di volontariato all'estero o in Italia. Per info: serviziocivile.apg23.org
Foto di Angela Sorrentino
centro nutrizionale tanzania
Centro Nutrizionale Ngome, Tanzania. Il Servizio Civile Universale è aperto ai giovani dai 18 ai 28 anni e permette un'esperienza di volontariato all'estero o in Italia. Per info: serviziocivile.apg23.org
3 giovani in casa famiglia, foto sbiadita anni '70
Foto storica: alcuni fra i primi obiettori di coscienza al servizio di leva militare obbligatoria, in servizio nella prima casa famiglia italiana a Coriano (RN)


Dopo quasi quattro mesi di servizio civile siamo ancora esploratori, sempre alla ricerca, ma sulla strada giusta. Basta anche solo osservare bambini e famiglie per riconoscere le impronte che la Bellezza lascia ad ogni incontro.
Questa è un'esperienza unica. Con “unica” non si intende solo bella. Unica perché ha la capacità di trasportarti in un mondo completamente nuovo e diverso, dove sei costretto ad affrontare nuove realtà, anche e soprattutto interiori. È un lavoro non solo per aiutare l'altro, ma per capirlo e nel mentre capire te stesso. É un continuo lavoro di crescita personale che mira al tuo bene, il quale, se vero, porta al bene dell'altro.
É veramente difficile essere qua, ma quando proviamo a dare il meglio per quello in cui crediamo veniamo ripagati di tutto. É dolce essere scaldati dai momenti unici che possiamo vivere solo con queste famiglie. 
 
Gli autori di questo articolo:
 
Francesco Fustinoni, 25 anni, di Bergamo, laureato in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio. Ha scelto di fare servizio civile perché finiti gli studi sentiva che doveva crescere su come vedere la vita e viverla.
 
Angela Sorrentino, 28 anni, di Napoli, laureata in Relazioni internazionali e Analisi di scenario, ha scelto il servizio civile perché sentiva forte la responsabilità e la curiosità di conoscere culture e condizioni diverse dalla sua. Voleva vivere direttamente questa esperienza per imparare a “sentirsi meno straniera in terra straniera”, riscoprendo cosa profondamente ci accomuna e ci lega nonostante le differenze.