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31 Maggio 2022
Ultima modifica: 3 Giugno 2022 ore 13:52

Le mie ferite sono risorse

Voce di un missionario in Cile
Le mie ferite sono risorse
Mettersi in gioco per aiutare gli altri a cambiare e a costruire la propria storia. Cristiano ci scommette ogni giorno perché nessuno è perduto, anche se cresciuto tra violenza, degrado e criminalità.
La Pintana è un quartiere di circa 200.000 abitanti nell’estremo sud della regione metropolitana di Santiago, regno incontrastato dei trafficanti di droga.
Un luogo pericoloso, dove le sparatorie sono all’ordine del giorno e le istituzioni rimangono ai margini.
«Vengo qui quasi tutti i giorni da ormai 16 anni – esordisce Cristiano –. Nei primi tempi ero intimorito. Il centro Acuarela della Comunità lavora nella zona di El Castillo, detta anche El Pantano, perché quando entri rischi di non uscire più.»
Qui la metro non arriva e ci sono solo un bancomat, una farmacia e due supermercati in cui fino a poco tempo fa era vietata la vendita di alcol e coltelli.

Qui i bambini vengono feriti dalle pallottole vaganti

«In questa realtà si registra il più alto tasso di bambini feriti per pallottole vaganti di Santiago. In mezzo a tanto degrado, noi lavoriamo insieme al Tribunale per la Famiglia che identifica i nostri beneficiari alla luce delle priorità.»
Per sei anni il centro ha realizzato un programma di prevenzione comunitaria.
«Andavamo nelle case, nelle parrocchie e nei consigli di quartiere per fare laboratori con i bambini e le famiglie – spiega Cristiano – e l’obiettivo era prevenire che i più piccoli incorressero nei pericoli della strada, rendendoli consapevoli e promotori dei propri diritti anche tra i coetanei.»
Nel 2013 il centro si è poi trasformato in un Programma di Prevenzione Focalizzata.

Seguiamo più di 100 bambini

«Attualmente seguiamo più di 100 bambini segnalati dal Tribunale per la Famiglia per diversi problemi di violenza familiare. Con l’assistente sociale e lo psicologo organizziamo laboratori per le famiglie, affinché imparino a prendersi cura dei figli
Situazioni delicate, da gestire con cura e amore.
«Come educatore sociale mi sento molto utile – conclude Cristiano –. Da piccolo anch’io ho vissuto la violenza domestica, un dolore grande che mi ha fatto avvicinare alla droga. Oggi, in questo luogo, quanto di negativo c’è stato nel mio passato si trasforma in risorsa positiva perché riesco a trasmettere a queste famiglie quello che ho sofferto. Questo ci unisce e mi fa superare ogni paura.”

Chi è Cristiano

Cristiano Seghedoni nasce a Modena 51 anni fa. Conosce la Comunità Papa Giovanni XXIII nel 1997 quando inizia il programma terapeutico a Forlì. A fine percorso, durato tre anni e mezzo, parte per il Cile dove vive tuttora. Sposato con Lorena, ha tre figli naturali e una famiglia aperta 
all’accoglienza di bambini abbandonati o allontanati dai genitori. Attualmente lavora come educatore al centro Acuarela.

Aiutiamo la nonna coraggio

Nidia è una nonna coraggio di La Pintana. In meno di una settimana ha perso sia il figlio che un nipote, entrambi uccisi dai narcotrafficanti locali. Il figlio vendeva pasta base, la droga dei poveri derivata dagli scarti della cocaina.
Minacciata più volte, non si è lasciata intimorire e oggi cresce le due nipoti rimaste orfane.
Il suo sogno è quello di avere un carretto per vendere fuori casa le empanadas, fagottini di pasta ripieni di carne, verdure o formaggio. Un lavoro dignitoso che potrebbe fare stando vicina alle nipoti. Il costo di un carretto è di circa 440 euro. Cerchiamo di aiutarla!

Per maggiori informazioni e per contribuire: segreteria.condivisione@apg23.org 0541 50622