Molte le associazioni presenti con una propria delegazione, tra cui anche la Comunità Papa Giovanni XXIII.
«Il cammino verso la pace richiede cuori e menti allenati e formati all’attenzione verso l’altro e capaci di riconoscere il bene comune nel contesto odierno. La strada che porta alla pace è comunitaria, passa per la cura di relazioni di giustizia tra tutti gli esseri viventi. La pace, ha affermato San Giovanni Paolo II, è un bene indivisibile, o è di tutti o non è di nessuno. Essa può realmente venire conquistata e fruita, come qualità di vita e come sviluppo integrale, solo se si attiva, nelle coscienze, «una determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune».
Sono le parole rivolte da Papa Leone XIV ai delegati dei movimenti che hanno dato vita ad Arena di pace, tra cui una rappresentanza della Comunità Papa Giovanni XXIII. I delegati della Comunità Papa Giovanni XXIII in udienza da Papa Leone XIV«In un’epoca come la nostra, segnata da velocità e immediatezza - ha proseguito Prevost - dobbiamo ritrovare quei tempi lunghi necessari perché questi processi possano avere luogo. La storia, l’esperienza, le tante buone pratiche che conosciamo ci hanno fatto comprendere che la pace autentica è quella che prende forma a partire dalla realtà (territori, comunità, istituzioni locali e così via) e in ascolto di essa. Proprio per questo ci rendiamo conto che questa pace è possibile quando le differenze e la conflittualità che comportano non vengono rimosse, ma riconosciute, assunte e attraversate».
L'evento
Papa Leone XIV ha ricevuto oggi, venerdì 30 maggio alle 10.45, presso la Sala Clementina del Palazzo apostolico, circa 300 delegati rappresentanti di associazioni e movimenti che hanno partecipato ad Arena di pace svoltasi il 18 maggio 2024 con la presenza di Papa Francesco. L’udienza, ad un anno dall’Arena di pace del 2024, vuole essere una restituzione della visita del Papa e un rilancio della stessa Arena di cui la Chiesa di Verona insieme ai Comboniani si è fatta “interprete, confermando la sua tradizione di luogo di elaborazione e di proposte intorno alla dottrina sociale della Chiesa”, di cui i “Poeti sociali”, la rivista “La Società” sono alcune delle forme, insieme alla “Scuola di pace e nonviolenza” e alle iniziative che trovano nei vari Movimenti popolari degli interlocutori determinanti.
Tra i gruppi e movimenti presenti in Sala Clementina Libera, Rete italiana Pace e disarmo, le presidenze di Azione Cattolica, Acli, Mcl, Movimento nonviolento; Medici senza frontiere, Comunità Papa Giovanni, Economy of Francesco, Anpi, Agesci, Cipax, Colibrì, Pax Christi, Fondazione Perugia Assisi, Il mondo di Irene, Beati i costruttori di pace, Movimento dei Focolari, Aipec, Amnesty, Comunità Cristiane di Base, Mamme NoPFas, Ultima Generazione e Mediterranea Human Saving. Da sottolineare anche la presenza di ‘Assopace Palestina’ e ‘Un Ponte Per’ impegnate con una presenza costante nei territori palestinesi.
Tra gli invitati stranieri Aziz Abu Sarah attivista palestinese e Maoz Inon attivista israeliano (nella foto di apertura con Papa leone), i quali il 18 maggio sono stati protagonisti dell’abbraccio di pace con Papa Francesco. Presenza anche di Olga Karach attivista bielorussa esule in Lituania perché per “il suo impegno per l’obiezione di coscienza è minacciata di morte”.
La delegazione è stata guidata dal vescovo di Verona, mons. Domenico Pompili, dai missionari comboniani e dalla Fondazione Toniolo di Verona che insieme hanno organizzato il percorso di avvicinamento e l’appuntamento di Verona 2024. Presente anche il sindaco di Verona, Damiano Tommasi. La città scaligera si conferma in questo modo “punto di riferimento nel cammino condiviso alla ricerca della giustizia e della pace”.