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4 Maggio 2023
Ultima modifica: 5 Maggio 2023 ore 09:08

Memoria di Sandra Sabattini. Il vescovo: «Per me è una sorella spirituale»

Il 4 maggio giorno della memoria liturgica di una ragazza che ha lasciato un segno "gigantesco" nella storia.
Memoria di Sandra Sabattini. Il vescovo: «Per me è una sorella spirituale»
Foto di Riccardo Ghinelli
Sandra è diventata un membro stabile della famiglia spirituale di Mons. Anselmi, che la considera una sorella che lo accompagna continuamente nel suo ministero.
«Non sono io che cerco Dio, ma è Dio che cerca me. Ti accorgi allora che non rimane che la contemplazione, l’adorazione, l’aspettare che lui ti faccia capire ciò che vuole da te. Per fare una vita: base fondamentale è fare una unità di esistenza col Cristo. La mia gioia è stare con te nei poveri perché è questa, son sicura, la mia vocazione.»
 
Riflette sulle parole della Beata ventiduenne il Vescovo di Rimini, mons. Nicolò Anselmi, durante l’omelia di giovedì 4 maggio, alle ore 19, nella Basilica Cattedrale di Rimini, per la Memoria Liturgica di Sandra Sabattini, la giovane discepola di don Benzi, beatificata il 24 ottobre 2021, dopo che la Chiesa le ha attribuito una guarigione miracolosa.

«Un dono per tutta la Chiesa. Anche il Papa mi ha affidato a lei. Celebriamo insieme questa nostra sorella» ha detto.

Sandra, infatti, è diventata un membro stabile della famiglia spirituale di Mons. Anselmi, che la considera una sorella che lo accompagna continuamente nel suo ministero. Nella Bolla Papale, Papa Francesco ha affidato ufficialmente l'ingresso del Vescovo nella Diocesi di Rimini, avvenuto lo scorso gennaio, alla protezione di Sandra, nata nel 1961, proprio come lui. Da allora, il Vescovo inizia ogni giorno affidandosi a lei, chiedendole protezione e ispirazione, invitando i giovani, in particolare, ad affidarsi a lei. 

Con semplicità il Vescovo Anselmi inizia la sua  Omelia. È cosciente che alla celebrazione «ci sono persone che l’hanno conosciuta e che forse  potrebbero parlarne meglio di me». Ma non si preoccupa di questo perché «mi affido a lei e alcuni giorni mi capita di pregarla lungamente.» La sente vicina, è innegabile. «Sono veramente  emozionato.»

4 maggio 2023. Guido Rossi, fidanzato di Sandra Sabattini, proclama il Vangelo alla celebrazione per la Memoria liturgica della Beata.
Foto di Riccardo Ghinelli

Sandra e Sant'Antonio da Padova

Sandra, ricorda, era molto impegnata nei confronti delle persone bisognose, dei poveri. «Non sapeva mai dire di no, e lo faceva silenziosamente.»
Poi compie un paragone tra Sandra e Sant'Antonio di cui in questi giorni si celebra il periodo in cui il Santo da Padova è stato a Rimini. Aveva 27/28 anni e ha lasciato il segno, facendo ben due miracoli. Giovane come lo era Sandra che ha lasciato il segno a soli 22 anni.
«I giovani - ha ribadito il vescovo - hanno questo desiderio di spendersi per tutti. Continuiamo a proporre questa strada, il dono di sé.»
È  gioia che prova Sandra nel darsi ai poveri. L'infinita bellezza nel vedere Dio nei loro sguardi. In questo slancio d'amore i giovani possono attingere per scoprire la via da seguire.

Dalla memoria facoltativa di Sandra

Sono state le parole di Sandra, durante l'omelia, a parlare. È a lei che il vescovo Anselmi ha voluto lasciare spazio.
«Mi permetto di far parlare lei - ha detto - usando alcuni passi tratti dal testo dell'Ufficio delle Letture del proprio dei Santi.»
Sono parole forti, toccanti che fanno trasparire il calibro e il temperamento di questa ragazza.

Sono alcune delle frasi estrapolate della Seconda Lettura della Memoria facoltativa della Beata Sandra Sabattini, realizzata da una selezione di alcuni brani de IL Diario di Sandra, scritti dalla Beata.

Non sono io che cerco Dio, ma è Dio che cerca me. Non c’è bisogno che io cerchi chissà quali argomentazioni per avvicinarmi a Dio: le parole prima o poi finiscono e ti accorgi allora che non rimane che la contemplazione, l’adorazione, l’aspettare che lui ti faccia capire ciò che vuole da te. Mettermi in adorazione significa per me umiltà, significa perdere il mio falso orgoglio, perdere il senso di autonomia, riconoscermi finita, limitata, di fronte a un Infinito, a un Giusto, a un Buono. Sento la contemplazione necessaria al mio incontro con Cristo povero.
Per fare una vita: base fondamentale è fare una unità di esistenza col Cristo
Un’unità di esistenza quando vedo come lui, penso come lui.  Se io voglio approfondire la mia conoscenza con una persona devo stare con lui, cioè con Cristo. La mia gioia è stare con te nei poveri perché è questa, son sicura, la mia vocazione.
Signore, scelgo i più poveri.
Grazie Signore, perché dalla vita finora ho ricevuto cose belle, ho tutto, ma sopra ogni cosa ti ringrazio perché ti sei svelato a me, perché io ti ho conosciuto. Tre cose ti chiedo ogni giorno; di vederti più chiaro, di amarti più profondamente, di servirti più da vicino


Il vescovo: «Tutti abbiamo sentito la freschezza delle fonti spirituali di questa 22enne, belle, decise, esplicitazione di quello che è alla radice del suo servizio verso i poveri: il rapporto con il Signore. Quel "devo stare con il Signore".» Ebbene «Ogni atto d’amore, servizio sociale politico alla società, al mondo intero sempre viene dallo Spirito Santo, siamo tutti convinti che lo Spirito abita in noi.
Certo avere questa lucidità, che per fare questo "devo stare con Signore" è un insegnamento gigantesco da parte di Sandra, che non ci lascia indifferenti.»

La prima Santa fidanzata della Chiesa

Sandra Sabattini è la prima fidanzata nella storia della Chiesa ad essere beatificata. Ha avuto un rapporto personale con il Signore fin da giovane, grazie all'esempio dello zio, il parroco don Giuseppe Bonini, e della sua famiglia che abitava a Rimini, nella parrocchia di San Girolamo. Sandra era una studentessa di talento che amava dipingere, suonare il pianoforte ed era una velocista in una squadra di atletica leggera. Era una ragazza semplice, dolce, piena di interessi ed entusiasmo. La sua vita è stata una sintesi di ciò che significa "dare la vita". 
 

L’incontro

A 12 anni conosce Don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, che le cambia per sempre la vita. Inizia a seguire i poveri, a lottare per i diritti dei disabili e a dedicare il suo tempo libero ad aiutare i giovani vittime della droga. 
Frequenta il IV anno di Medicina all’Università di Bologna e sogna di andare in Africa in missione, quando la mattina del 29 aprile 1984, viene investita da un'auto mentre si reca ad un incontro della Comunità Papa Giovanni a Igea Marina. Rimane in coma per tre giorni e muore il 2 maggio all'età di 22 anni.
Quattro giorni prima dell'incidente, Sandra aveva raccontato alla madre di aver sognato il suo funerale e la sua tomba piena di fiori. Nell'ultima pagina del suo diario, due giorni prima dell'incidente, Sandra ha lasciato il suo testamento spirituale:

Non è mia questa vita che sta evolvendosi ritmata da un regolare respiro che non è mio, allietata da una serena giornata che non è mia. Non c’è nulla a questo mondo che sia tuo. Sandra, renditene conto! È tutto un dono su cui il «Donatore» può intervenire quando e come vuole. Abbi cura del regalo fattoti, rendilo più bello e pieno per quando sarà l’ora.
Sandra Sabattini
 
La morte di Sandra è stata una grande perdita per la sua famiglia, i suoi amici e la comunità che serviva. La sua vita è stata una testimonianza del potere di trasformazione della fede e dell'importanza di vivere una vita al servizio degli altri. Il suo cammino spirituale è fonte di ispirazione per molti e la sua beatificazione è un riconoscimento della sua straordinaria santità quotidiana.
 

Il Diario: racconto di un profondo cammino spirituale

È Don Oreste Benzi che leggendo, subito dopo la morte di Sandra, quanto essa aveva lasciato scritto su piccoli fogli di carta, appunti, a scoprire il profondo cammino spirituale che essi rivelavano.
Pensieri ordinati e raccolti nel libro "Il Diario di Sandra." Il Diario contiene le riflessioni di Sandra sul senso della vita e sull'importanza di prendersi cura del dono che ci è stato fatto. Il viaggio spirituale contenuto nel suo Diario è fonte di ispirazione per molti, conforto e guida per coloro che sono alla ricerca di una relazione più profonda con Dio.
Il diario è una testimonianza della fede di Sandra e del suo impegno a vivere una vita dedicata ad aiutare gli altri. È un potente promemoria del potere di trasformazione che la fede ha sull’uomo e dell'importanza di vivere una vita al servizio degli altri.
 

La Beatificazione

Nel settembre 2006 si apre il processo di canonizzazione. Nel 2018 Sandra viene dichiarata “venerabile”, e il 2 ottobre 2019 Papa Francesco autorizza la promulgazione del Decreto che riconosce “il miracolo”, attribuito all'intercessione di Sandra Sabattini riguardante la guarigione di Stefano Vitali da un tumore maligno avvenuta nel 2007, guarigione ritenuta “scientificamente inspiegabile”.