I consumatori scelgono sempre più spesso creme e detergenti perché naturali. Ma gli elementi vegetali vanno dosati. Su EcoBioControl è possibile controllare quali ingredienti sono pericolosi e quali no
Negli ultimi anni, la salute dell’ambiente è diventato un tema caro a molte persone. Così i consumatori stanno sempre più scegliendo prodotti meno inquinanti, più biologici, “sostenibili”. Soprattutto nel settore dei cosmetici e dei detergenti. I dati recenti di questo settore mostrano come la
cosmesi tradizionale sia cresciuta “solo” del 2% mentre quella “naturale” di circa il 20%.
Il naturale è sempre salutare?
L’argomento alla base di questa esplosione deriva dalla convinzione che
“qualsiasi cosa naturale fa bene”. Eppure non è così: ad esempio, chi può immaginare che il
bergamotto - anzi, il suo olio essenziale - faccia male? Eppure questo derivato naturale è fototossico e quindi se presente in una crema viso e se questo stesso viso fosse sottoposto all’azione dei raggi del sole, ecco che da un potenziale beneficio ricadiamo in guai seri.
Oppure, cosa c’è di meglio di una
vitamina? Ebbene il retinolo molto usato in cosmetica si è rivelato molto irritante e la sua assunzione per via alimentare è addirittura deleteria. In gravidanza è fortemente sconsigliata qualsiasi dieta ricca di Vitamina A per i suoi temuti effetti teratogeni (malformazioni).
Scegliere le sostanze giuste
Scegliere sostanze naturali è importante perché sono fonti rinnovabili in grado di preservare le risorse e offrire benefici molto importanti. Effetti disarrosanti, anti-age, anti-cellulite, antinfiammatori, anti-microbici, anti-tossici, idratanti: l’elenco dei benefici che si possono ottenere dalle sostanze vegetali è infinito. Tuttavia non dimentichiamoci
l’importanza della scienza e della capacità di dosare nel modo più corretto i principi attivi vegetali: il fatto è che queste sostanze sono talmente efficaci che devono essere impiegate in modo corretto.
Per fortuna ci sono strumenti che ci possono aiutare a capire quali prodotti sono davvero sostenibili e quali no. Uno di questi è il sito
EcoBioControl.bio realizzato da
Fabrizio Zago, chimico industriale. Zago ha concretizzato diversi progetti con il fine di sensibilizzare l’opinione pubblica aiutandola a districarsi all’interno della giungla di sostanze citate negli ingredienti di creme, cosmetici e detergenti.
Il database delle sostanze buone
EcoBioControl.bio raccoglie più di
20 mila ingredienti, ciascuno dei quali è contrassegnato da
un semaforo di colore
verde (se sicuro),
giallo (se dubbio),
rosso (se a grande impatto ambientale) o
nero (se proibito). Un enorme database che dà la possibilità, in maniera gratuita, di scovare sostanze proibite, allergizzanti, disturbatori endocrini e tanto altro nei prodotti che acquistiamo. Inoltre, un’azienda può avvalersi dello standard EcoBioControl, un percorso rivolto alle aziende.
In ogni caso, tra gli enti di certificazione più importanti ci sono certamente
ICEA (Istituto di certificazione etico e ambientale) che annovera migliaia di cosmetici certificati principalmente nel nostro paese. C’è anche il
CCPB. A livello europeo troviamo altre certificazioni degne di nota come Ecocert, BDIH, Soil Association, NaTrue e Cosmos.
Chiunque trovi certificazioni diverse da queste, diffidi.