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19 Aprile 2023

Quando l'olio minaccia l'ambiente

In cucina non disperdete l'olio: può essere riciclato e diventare così un nuovo prodotto.
Quando l'olio minaccia l'ambiente
Foto di Ashwini Chaudhary
Ecco i suggerimenti per smaltire in modo corretto l'olio usato o per riciclarlo preparando saponi fatti in casa.

È molto importante conservare e raccogliere in maniera idonea l’olio esausto, perché se disperso nell’ambiente gli effetti inquinanti possono essere davvero pericolosi. Quando parliamo di olio esausto generalmente intendiamo l’olio usato in cucina (magari quello di frittura) ma l’olio usato è anche quello di origine industriale (gli oli che vengono usati per lubrificare motori o macchinari).

In ogni caso, tramite il suo utilizzo, l’olio subisce delle trasformazioni chimico-fisiche che lo rendono non più idoneo a essere riutilizzato e pertanto va gettato e sostituito con dell’olio nuovo.

Olio esausto: cosa non si deve mai fare

  1. Versarlo nel terreno. Se l’olio da cucina viene gettato direttamente nel terreno può andare ad inquinare e contaminare le falde acquifere sottostanti. Un rischio sia per le falde che forniscono acqua potabile sia per quelle che vengono utilizzate per l’irrigazione delle colture. 
  2. Versarlo nelle condutture di casa. In molti casi, poi, l’olio esausto viene versato nelle condutture di casa, nel lavandino oppure nel gabinetto. Questo comportamento è molto rischioso, perché l’olio esausto, a contatto con l’acqua, galleggia formando una pellicola impermeabile che determina la morte, per mancanza di ossigeno, di tutto ciò che vive al di sotto di essa.
  3. Bruciarlo. L’olio esausto non deve nemmeno essere bruciato, perché può immettere nell’atmosfera sostanze inquinanti in grado di determinare intossicazioni e malattie.

Come smaltire l'olio da cucina usato?

Per tutti questi motivi, è essenziale raccogliere l’olio in un contenitore (alcuni comuni mettono a disposizione un contenitore apposito) e portarlo presso gli appositi bidoni della raccolta differenziata o direttamente alle isole ecologiche.
In alcuni territori, l’olio esausto può essere portato presso i supermercati (nel caso di olio alimentare) o i benzinai (nel caso di olio minerale o sintetici) che offrono un servizio di raccolta e smaltimento. Naturalmente, si tratta di un servizio gratuito. 
L’obiettivo della raccolta differenziata è sì quello di evitare che l’olio esausto inquini l’ambiente, mettendo a rischio anche la salute delle persone, ma anche perché da esso si possono rigenerare nuovi prodotti. 

Cosa si fa con l'olio riciclato?

L’olio esausto, infatti, viene trattato e ripulito da tutte le sostanze inquinanti in modo da essere nuovamente immesso nel mercato sotto altre forme di prodotti, ad esempio come:
  • lubrificante vegetale per macchinari;
  • biodiesel;
  • sotto forma di tensioattivi nei detergenti;
  • può anche essere trasformato in combustibile per il recupero energetico. 

Come fare sapone da olio esausto?

Inoltre, gli oli usati alimentari possono essere riutilizzati anche per la produzione di prodotti per l’igiene della casa. In rete ci sono diverse idee in proposito, in particolare, su come riutilizzare l’olio esausto per preparare in casa un sapone fai da te per il bucato.
Il sito NonSprecare ci fornisce la ricetta: 

Occorrente per fare sapone da olio esausto:

  • 800 g di olio di semi esausto
  • 200 g di olio d’oliva
  • 1 kg di strutto
  • 600 g di acqua
  • 272 g di soda caustica
  • Essenza profumata per sapone


Procedimento per fare sapone da olio esausto:

  1. Scaldate insieme tutti i grassi e gli oli mantenendo una temperatura di 45 gradi circa: verificate con un termometro per alimenti a immersione.
  2. Prima di iniziare a scaldare gli oli, versate in un contenitore capiente, la soda in acqua, verrà così innescata una reazione che produce la “soluzione caustica”: durante questo processo l’acqua aumenta di temperatura, raggiunge i 90° e poi inizia a scendere lentamente.
  3. Attendete che la soluzione caustica sia tra 45 e 50 gradi e poi versate gli oli miscelandoli con l’aiuto di un frullatore a immersione.
  4. A poco a poco noterete che il composto assumerà una consistenza cremosa. Aggiungete anche l’olio essenziale scelto.
  5. Versate il composto ancora morbido nello stampo: potete utilizzare quelli in legno o quelli in silicone.
  6. Ricoprite il sapone con della pellicola trasparente e un panno per circa 24 ore: noterete così che il sapone inizierà a solidificare.
  7. Trascorso questo tempo, estraete il sapone dagli stampi e ritagliatelo in pezzi: utilizzate sempre guanti in gomma, la soda potrebbe essere ancora presente.

Chi ritira l'olio esausto?

Chiariti tutti i motivi di cui sopra, vediamo come raccogliere l’olio usato ma soprattutto dove va a finire dopo. Dopo averlo raccolto in un contenitore adatto, di latta o plastica (andranno bene anche delle bottiglie) e dopo aver aspettato che si raffreddi, possiamo portare i contenitori nelle isole ecologiche più vicine
Il CONOE (Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti) è un ottimo punto di riferimento per ogni ulteriore chiarimento o precisazione. L’attività del CONOE è quello di ridurre la dispersione del rifiuto esausto, trasformando un costo ambientale ed economico in una risorsa rinnovabile.
L’Italia in questo caso ha un ottimo primato, è leader europeo nella raccolta degli oli vegetali usati. Nel nostro Paese infatti, già da alcuni anni, oltre il 95% degli oli usati raccolti vengono inviati a rigenerazione per la creazione di nuove basi lubrificanti, in perfetta ottica di economia circolare.