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8 Luglio 2025

Quando la poesia diventa speranza

A Rimini un Reading poetico celebra la 10ª edizione di PrimaVera poesia, un percorso di crescita, non solo una gara.
Quando la poesia diventa speranza
Foto di una illustrazione di Gaia Magnanini
Oggi, 8 luglio, la casa di S. Aquilina a Rimini ospita il Reading poetico della Comunità Papa Giovanni XXIII, appuntamento che celebra la decima edizione di PrimaVera poesia. Un evento che vede protagonisti ospiti e operatori delle comunità terapeutiche e delle comunità educanti con i carcerati, chiamati a condividere versi ispirati al tema della speranza.
Oggi, 8 luglio, la casa di S. Aquilina a Rimini si trasforma in un palcoscenico di emozioni e parole: va in scena il Reading poetico che raccoglie e dà voce a tutte le poesie composte nell’ultimo anno sul tema della speranza, firmate dagli ospiti e dagli operatori delle comunità terapeutiche (CT) e delle comunità educanti con i carcerati (CEC) della Comunità Papa Giovanni XXIII (qui trovi i dettagli per partecipare all'evento).
Giorgio Mezzini, insegnante, uno degli organizzatori dell’iniziativa, sottolinea l’essenza profonda dell’evento: «L’aspetto più importante non è certo la premiazione, ma piuttosto il percorso che viene proposto ai ragazzi. Quest’anno il filo conduttore, la materia da modellare, approfondire e su cui cimentarsi è stata "La speranza", collegato anche al tema giubilare ‘Pellegrini di speranza’. In questo tempo disperato siamo invitati ad esserne pellegrini e ad accorgerci della sua urgenza, di un po’ di luce per tentare di spegnere il buio che ci cresce dentro e intorno».

PrimaVera Poesia: dalla fragilità alla luce

L’edizione 2025 segna il decimo anniversario di PrimaVera poesia, una raccolta più che un concorso, che ha saputo coinvolgere e ispirare centinaia di persone, tra ospiti e operatori delle CT e delle CEC della Comunità Papa Giovanni XXIII, tutte unite dal desiderio di raccontare e condividere la speranza.
Quest’anno la proclamazione dei "vincitori" si svolge durante la serata del Reading poetico, invece che nella consueta festa dell’interdipendenza del 26 giugno. Una scelta dettata da un’occasione particolare: proprio il 26 giugno, Giornata mondiale per la lotta alla droga, tutte le comunità terapeutiche sono state convocate da Papa Leone in Vaticano.

Musica, arte e poesia si incontrano

La serata sarà arricchita dagli intermezzi musicali del gruppo “Mamma rientro presto”, guidato da Luca Marazzi, che accompagnerà la lettura delle poesie e contribuirà a creare un’atmosfera di condivisione e partecipazione.
Tutte le poesie raccolte in occasione della 10ª edizione di PrimaVera poesia saranno pubblicate in un libretto, impreziosito da una copertina creata appositamente per l’evento. Per rendere ancora più significativo questo anniversario, la realizzazione della nuova veste grafica è stata affidata a due classi dell’indirizzo di Design e Comunicazione Visiva dell’Istituto Professionale “Versari-Macrelli” di Cesena, in collaborazione con il prof. Abele Gasparini. Gli studenti hanno presentato cinque proposte originali, tra le quali è stata scelta la copertina vincitrice, realizzata da Gaia Magnanini.
L’edizione di quest’anno ha visto la partecipazione di oltre 200 testi, scritti da 145 autori provenienti da 19 strutture diverse, tra cui una dal Brasile. Una giuria diffusa, composta da circa cinquanta persone appassionate e competenti, ha avuto il difficile compito di valutare e selezionare le 10 poesie più significative, che più toccano le corde dell'interiorità. I premi, come da tradizione, consisteranno in libri per arricchire le biblioteche delle comunità di appartenenza dei primi 3 vincitori, oltre ai diplomi personali per tutti i primi dieci classificati.

La Scuola del Sasso: imparare per essere liberi

Il percorso che conduce alla composizione delle poesie è strettamente legato all’esperienza della “Scuola del Sasso”, nata nel 1988 grazie al prof. Riccardo Lanzoni nelle CT di Forlì e tutt’ora attiva. «La Scuola del Sasso vuole essere occasione per cogliere il prezioso valore dell’imparare e così nutrire di conoscenza e umanità la propria persona», spiega Mezzini. «Il metodo è quello di una scuola viva e dialogante, dove si impara a chiedere, ascoltare, praticare la curiosità e interrogarsi sul significato delle cose, collegando conoscenza e libertà».

Poesie che toccano l’anima

Il valore delle poesie, evidentemente, non si esaurisce nella classifica finale. Come raccontano alcuni membri della giuria, ogni componimento è espressione di un vissuto unico e prezioso: «La mia classifica racconta di quanto le poesie toccano me ed il mio vissuto. Nessuna poesia, come nessuna vita, ha bisogno dell’approvazione degli altri, perché è dignitosa e amabile in se stessa, e dall’origine». Un altro giurato confida: «Ho trascorso davvero una piacevole serata in compagnia di queste poesie che toccano l'anima. Avevo iniziato a leggerle sottolineando quelle che mi piacevano e alla fine le avevo sottolineate tutte!».