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23 Giugno 2023
Ultima modifica: 23 Giugno 2023 ore 22:44

Rimini. Si multino i clienti delle prostitute

L'ordinanza e l'interrogazione in Consiglio Comunale
Rimini. Si multino i clienti delle prostitute
Foto di Marco Tassinari
A Rimini si propone di multare le donne costrette a prostituirsi. Ma le associazioni che da anni si occupano del fenomeno chiedono che si scoraggi la domanda
Entrerà in vigore il 30 giugno prossimo l’ordinanza predisposta dal Comando di Polizia Locale del Comune di Rimini e firmata dal sindaco Jamil Sadegholvaad per “prevenire e contrastare i pericoli cagionati da comportamenti connessi all’esercizio della prostituzione sulla pubblica via”.

La proposta di multare le donne costrette a prostituirsi

Il provvedimento ripropone l’impianto di quelli già adottati negli anni scorsi e resterà in vigore fino al 15 gennaio 2024, per contrastare il fenomeno in tutte quelle aree della città dove il fenomeno della prostituzione su strada si registra con una maggiore intensità. Saranno punite con una sanzione amministrativa pecuniaria fino a 500 euro (400 euro se pagati entro 60 giorni) le persone che porranno in essere comportamenti diretti ad offrire prestazioni sessuali a pagamento. È poi prevista una sanzione, a norma del Codice stradale, per quei conducenti che, in questi frangenti, saranno sorpresi alla guida di veicoli ad eseguire manovre pericolose o di intralcio alla circolazione stradale (sanzione amministrativa di 42 euro). 
«Abbiamo deciso di riproporre l'ordinanza sulla scorta dei buoni risultati ottenuti gli scorsi anni - è la dichiarazione dell'assessore alla Sicurezza del comune di Rimini, Juri Magrini - sul fronte della prevenzione e del contrasto allo sfruttamento della prostituzione e del degrado urbano ad essa collegati. È chiaro che questa ordinanza, così come analoghi strumenti messi in atto dalle amministrazioni comunali di tutta Italia, ha una valenza e un impatto contenuto rispetto alla serietà del fenomeno, in completa assenza di una chiara legislazione che valga per l'intero territorio nazionale. È altrettanto evidente, però, come su questo fronte sia necessaria mantenere alta l'attenzione anche con misure preventive e disposizioni locali che diano la possibilità alle forze dell'ordine e alle Polizie locali, in sinergia, di proseguire l'attività a contrasto del fenomeno». 

L'interrogazione della consigliera Soldati

Giovedì 22 giugno la consigliera di maggioranza Serena Soldati – che conosce bene il tema della prostituzione in quanto da anni impegnata nella Comunità Papa Giovanni XXIII – ha presentato un’interrogazione in Consiglio Comunale, di cui riportiamo il testo:
«Il 16 marzo 2023 durante il consiglio comunale in cui abbiamo approfondito il tema della Prostituzione a Rimini abbiamo sentito varie persone competenti ed esperte, per quanto ci fossero opinioni e punti di vista differenti, molti erano concordi nel dire che il fenomeno della prostituzione è tristemente legato a doppio filo con la tratta degli esseri umani e lo sfruttamento sessuale e che le persone che scelgono liberamente di prostituirsi quasi mai lo fanno offrendo le loro prestazioni in strada. Lo sfruttamento sessuale è una piaga per tutti e il comune di Rimini ha sempre cercato di fare il possibile per combatterlo con le poche armi a sua disposizione. Il 17 giugno 2023 con la stagione alle porte esce l’ormai consueta ordinanza per “prevenire e contrastare pericoli legati ai comportamenti connessi all’esercizio della prostituzione sulla pubblica via” con l’obiettivo di arginare il fenomeno della prostituzione in strada che molto spesso vede protagoniste donne vittime di tratta e sfruttamento sessuale. Il “modello Rimini” e le direttive europee suggeriscono di scoraggiare e colpire la domanda di prestazioni sessuali, ma nell’ordinanza che da qualche anno viene rinnovata invece di sanzionare i clienti vengono sanzionate le donne che sono l’anello debole del sistema prostituente che non è in linea nemmeno con il modello che porta il nostro nome. Possiamo migliorare l’ordinanza affinché sanzioni maggiormente i clienti, visto che hanno la disponibilità economica per queste “prestazioni” facciamo in modo che abbiano un costo davvero molto alto! Alla luce di questo chiedo: 
• Quante multe ai clienti e alle persone prostituite sono state fatte lo scorso anno? 
• Il nostro territorio vanta molte competenze e associazioni che da anni lavorano su questi temi: è possibile istituire un tavolo di confronto e lavoro per migliorare e magari coordinare gli interventi normativi, le attività delle unità di strada e il sistema di accoglienza per le vittime di tratta?»

Le misure del fenomeno e la legislazione nazionale che non c'è

A Rimini nel 2019 sono state comminate 179 sanzioni, 279 nel 2020, 281 nel 2021 e 108 nel 2022. 
Indubbiamente l’ordinanza amministrativa non è lo strumento più idoneo per combattere un fenomeno tanto complesso, sfaccettato e drammatico, che necessita di una legislazione nazionale (e la Comunità Papa Giovanni XXIII la chiede da anni, in linea con il cd “modello nordico”). Le ordinanze del sindaco possono essere tese a tutelare l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana, ma non potrebbero mai sostituirsi ad una legge senza violare il principio di legalità. 
«È comunque un bene che l’ordinanza sia stata emanata – ribadisce Serena Soldati -  vuol dire che c’è attenzione al tema da parte dell’Amministrazione Comunale. In questo modo poi la polizia è autorizza ad intervenire. L’altro aspetto positivo è che il Comune di Rimini si sia dichiarato favorevole a istituire un tavolo di confronto e coordinamento con associazioni ed enti del territorio. È un primo passo… ma il cambiamento deve essere culturale, profondo, e richiede tempo e consapevolezza. È culturalmente inaccettabile che un maschio bianco possa acquistare come se niente fosse il corpo di una donna: la prostituzione è violenza di genere, su questo dobbiamo lavorare».