Topic:
10 Giugno 2024
Ultima modifica: 10 Giugno 2024 ore 11:37

Il riscaldamento globale accelera

Un nuovo studio dell'Università di Leeds: l'uomo responsabile del 90% dell'aumento delle temperature.
Il riscaldamento globale accelera
Foto di Foto di Pete Linforth da Pixabay
Il riscaldamento globale indotto dall'uomo sta aumentando di 0,26°C per decennio, il tasso più alto dall'inizio delle registrazioni. L'analisi Indicators of Global Climate Change IGCC mostra che, nonostante le politiche come il Green Deal europeo abbiano avuto un impatto positivo, le emissioni devono ancora essere ridotte. Il 2023 è stato l'anno più caldo di sempre.
Il riscaldamento globale indotto dall'uomo sta aumentando di 0,26°C per decennio, il tasso più alto dall'inizio delle registrazioni. A dirlo è l’analisi intitolata “Indicators of Global Climate Change IGCC” condotta dall'Università di Leeds per colmare i vuoti di informazione lasciati dai cicli di valutazione dell’IPCC.
 
Lo studio mostra che il riscaldamento globale procede ad un ritmo allarmante e che, nonostante le politiche come il Green Deal europeo abbiano dimostrato di avere un impatto positivo sulle prestazioni climatiche dell'Ue, le emissioni devono ancora essere ridotte.

L’aumento delle temperature dipende al 90% dall’uomo

L'IGCC è iniziato nel 2023 per fornire un aggiornamento annuale degli indicatori sullo stato del clima e dell'influenza umana sul sistema climatico globale. Gli autori riprendono gli stessi indicatori utilizzati dai rapporti dell'IPCC, utilizzando, ove possibile, gli stessi metodi.
La fonte autorevole di informazioni scientifiche sullo stato del clima, quindi, è sempre il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) delle Nazioni Unite, ma poiché la sua prossima valutazione principale non avverrà prima del 2027 circa, si crea un "vuoto informativo", soprattutto quando gli indicatori climatici cambiano rapidamente.
 
Tra i risultati principali di questa analisi ce n’è uno in particolare che riguarda le emissioni medie annue di gas serra, che raggiungono il loro record nel periodo 2013-2022, pari a 53 gigatonnellate (cioè miliardi di tonnellate) di anidride carbonica.
 
Ma soprattutto, il riscaldamento indotto dall’uomo è passato da un +1,14 °C registrati nel periodo 2013-2022 a +1,19 °C tra il 2014 e il 2023. Infatti, il 2023 è stato l’anno più caldo di sempre, con una temperatura di 1,43°C al di sopra della media del periodo 1850-1900, di cui 1,31°C dovuti al riscaldamento indotto dall'uomo (la restante parte, ovvero il 10%, è stata indotta da fenomeni naturali quali El Niño).
 
All'inizio del 2024, il budget di CO2 rimanente per una probabilità del 50% di rimanere al di sotto di 1,5°C era stimato in circa 200 miliardi di tonnellate di CO2 (GtCO2), circa cinque anni di emissioni attuali.

Esperti del clima si preparano per COP29 a Baku

L'avvertimento arriva mentre gli esperti del clima si riuniscono a Bonn per preparare il terreno per la conferenza sul clima COP29 che si terrà a novembre a Baku, in Azerbaigian.
 
«Le emissioni di combustibili fossili rappresentano circa il 70% di tutte le emissioni di gas serra e sono chiaramente il principale motore del cambiamento climatico, ma anche altre fonti di inquinamento derivanti dalla produzione di cemento, dall'agricoltura e dalla deforestazione contribuiscono al riscaldamento», ha spiegato Piers Forster, direttore del Priestley Centre for Climate Futures all’Università di Leeds.
 
«Ridurre rapidamente le emissioni di gas a effetto serra verso lo zero limiterà il livello di riscaldamento globale a cui andremo incontro. Ma allo stesso tempo, dobbiamo costruire società più resilienti. La devastazione provocata da incendi, siccità, inondazioni e ondate di calore che il mondo ha visto nel 2023 non deve diventare la nuova normalità».