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In questo scritto Don Oreste Benzi auspica l'arrivo di una nuova umanità se le persone si lasceranno modellare dalla Parola di Dio. Ma per questo è necessario avere un cuore semplice.
Un’adolescente di 14 anni mi dice: «Io studio perché me lo dicono i miei genitori e studio veramente con serietà; però mi chiedo: quale è il senso dello studiare? I miei genitori mi dicono che così avrò un lavoro sicuro. Ma qual è il senso del lavoro?». Dopo alcuni istanti di pausa mi dice: «Io cerco qualcos'altro, ma non so dove trovarlo!».
In realtà noi cerchiamo il Signore
Tutti noi cerchiamo quel qualcos’altro, ed è il Signore. Noi siamo in stato di contraddizione dentro di noi: vediamo che è bello cercare Dio, però viviamo come se non ci fosse. Capiamo che vale la pena vivere nella verità, abbiamo bisogno di vivere nella giustizia, di vivere nell'amore. Ma poi ci lasciamo assorbire nella falsità, ci lasciamo vincere dalle prepotenze, dalle cattiverie. Riusciremo mai a vivere questa vita nuova di cui abbiamo bisogno?
Non solo. Sentiamo il bisogno di avere nuovi rapporti umani, che ci sia una nuova umanità. È possibile fare realmente una nuova umanità? Il regno di Dio, ci dice il Vangelo, è come un uomo che getta il seme nella terra: dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa. Il regno di Dio, la parola di Dio messa dentro il cuore dell'uomo, agisce per una forza sua interiore propria, agisce dentro di noi per una sua intrinseca vitalità.
Questo fatto suscita subito in noi una grande speranza e in fondo una grande fiducia. Realmente noi possiamo realizzare quella vita che cerchiamo, possiamo guarire dalle contraddizioni che ci affliggono.
Lasciamo entrare la parola di Dio dentro di noi
In tutte le situazioni della vita, quando la vita ci interroga continuamente, rispondiamo sempre con la fede, con la parola di Dio che opera continuamente dentro di noi. Questa parola crea realmente il regno di Dio dentro di noi: è il mondo di Dio in mezzo al mondo degli uomini, è il modo di pensare di Dio e di sentire che viene comunicato a noi.
Non solo, questa parola che entra dentro di noi diventa il principio di aggregazione, dà la possibilità di realizzare nuovi rapporti umani, costituisce realmente il Regno di Dio insieme. Però per potere accogliere questa parola, bisogna essere semplici di fronte a Dio, bisogna essere poveri.
In che senso? Non riporre la nostra sicurezza, il nostro cammino nelle cose di questo mondo, cioè nel denaro, nella posizione che si ha. È rimanere aperti a quello che il Signore ci dona da vivere.
Allora si crea veramente una nuova umanità ed è quello che tutti gli uomini attendono.