La Beata Sandra Sabattini va in aiuto a chi la cerca e la prega. Viaggio nei misteri delle grazie, le guarigioni del cuore di chi, dopo averla conosciuta, si è sentito accompagnare da lei.
Ottobre 2021. Davide stava correndo nella zona di San Lorenzo a Riccione ed è lì che
incontra Sandra Sabattini per la prima volta. A colpirlo il manifesto della sua cerimonia di Beatificazione dove svetta l’immagine sorridente della ragazza, con una sintesi della frase che lei annota nel Di
ario alcuni giorni prima della sua morte:
Non è mia questa vita, è tutto un dono. Abbi cura del regalo fattoti, rendilo più bello e pieno per quando sarà l’ora
Sandra Sabattini 27 aprile 1984
Toccato da quelle parole corre dunque in libreria per acquistare Il Diario di Sandra, ma non trovandolo subito, si limita a rivolgerle qualche preghiera ogni tanto, riproponendosi di acquistarlo più avanti.
La scoperta del tumore
Gennaio 2023. Sandra entra di nuovo in maniera dirompente nella sua vita. Davide, da alcuni esami medici di routine, scopre di avere una neoplasia maligna al colon.
Entra in una situazione emotiva molto forte e due settimane dopo viene operato d’urgenza.
Prima dell’intervento, per alleggerire la tensione che prova, chiede alla moglie di fare una passeggiata in centro città a Riccione. I negozi sono già chiusi tranne la libreria. E come presa da una forza speciale, la moglie entra con la speranza di trovare
“Il diario di Sandra”.
Così, per la prima volta,
sul letto d’ospedale Davide inizia a leggere il Diario. In quel mentre entra il diacono in stanza che fa visita ai malati e, colpito dalla sua lettura, gli fa dono del santino con la reliquia della Beata con la Preghiera di intercessione di Sandra Sabattini.
Davide inizia subito a pregare. Il giorno dell’intervento «mi sono sentito straordinariamente sereno e calmo». È andato tutto bene, il tumore sembra rientrato. Non sa spiegare se si tratta di una grazia, ma quello che sa è che «Sandra è venuta ad aiutarmi, a darmi conforto, speranza e coraggio rendendo questa esperienza bella, sotto molti punti di vista».
Da quanto vissuto, in Davide si è rafforzata l'idea, già anticipata da un suo amico chirurgo, dato che Sandra voleva diventare medico e portare aiuto ai malati, di dedicare l’Ospedale Infermi di Rimini a lei. Perché possa portare «coraggio, speranza e conforto anche a loro».
Lo scrive la stessa Sandra nel suo Diario il
7-8 ottobre 1978:
Tutto quello che Tu mi hai dato, amore, una famiglia, degli amici, gambe, braccia non posso più tenerli solo per me, in funzione di me stessa, ma raggiungono lo scopo per il quale Tu me li hai donati solo se in funzione degli altri
Sandra Sabattini
Grazie alla sua malattia Davide capisce che Sandra «può ancora aiutare chi soffre come ha aiutato me».
Oggi la sua giornata inizia affidandosi alla lettura di alcune pagine del Diario di Sandra, in cui trova una miniera di spunti e di riflessioni profonde che si porta nel cuore per tutto il giorno.