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16 Aprile 2022
Ultima modifica: 7 Luglio 2022 ore 11:40

Sandra Sabattini: seminatrice di speranza

Come ha vissuto la speranza Sandra? Dal mondo interiore della giovane beata, motivazioni e consigli su misura per chi non si accontenta di avere un'esistenza anonima. Esempio di santità possibile che ci indica la strada da seguire, lo sguardo da tenere.
Sandra Sabattini: seminatrice di speranza
Foto di Elisa Pezzotti
«La speranza cristiana non è evasione: una tale fede non è un oppio, ma un fermento di trasformazione del mondo».
Il suo sorriso arriva dritto al cuore prima ancora delle parole che ci ha lasciato. Lo sguardo di Sandra va oltre l’impercettibile. Tutto di lei comunica la gioia di chi prova quella speranza che viene da una certezza: l’esistenza di Dio. Chi l’ha conosciuta è testimone di questa speranza e chi la incontra per la prima volta la vede impressa sul suo volto.

La certezza di non essere sola

A guidare le sue scelte non sono i parametri umani ma la consapevolezza di chi sa che non è solo a percorrere la strada della vita. E che il futuro è già in ciò che si vive oggi.

A 18 anni, il 30 giugno 1979, scrive nel suo Diario:

Signore, Ti ringrazio perché mi vuoi bene, perché sei con me. È una gioia paragonabile a nessun’altra quella che sento in me. È la gioia di chi sa che non sarà mai solo.
Sandra Sabattini

Sandra Sabattini: l'atleta della fede

Una certezza, come scrive di seguito, che non è solo frutto di una dote naturale, ma ricerca interiore continua.

Ma la vita è lotta, dura e implacabile, e la lotta è tutto. Bisogna stringere i denti e affrontare la realtà, l’angoscia del nuovo, giorno per giorno, con la certezza però che Tu stai camminando insieme a me.
Sandra Sabattini

L’annuncio di speranza

La speranza di Sandra era la sua certezza in Gesù, conferma don Oreste.
«Come è risorto Gesù così risorgeremo anche noi, è questo l’annuncio di speranza», scrive il 24 marzo 1978 a soli 16 anni.
Gesù è una persona talmente reale che di ritorno dal suo ultimo deserto di preghiera in preparazione alla Pasqua, comunica alle amiche di nucleo: «Gesù è veramente risorto. Siate felici!».

Quattro giorni prima della sua morte racconta ai genitori di aver sognato di essere morta e aver visto la sua tomba ricoperta di fiori.
Il 27 aprile 1984, una settimana prima della morte, conclude il suo Diario con parole che sanno di presagio, in cui ricorda a se stessa che la sua vita è un dono:

Non è mia questa vita che sta evolvendosi ritmata da un regolare respiro che non è mio, allietata da una serena giornata che non è mia. È tutto un dono su cui il “Donatore” può intervenire quando e come vuole. Sandra, abbi cura del regalo fattoti, rendilo più bello e pieno per quando sarà l’ora.
Sandra Sabattini

La beata Sandra Sabattini. Il dossier 


Sandra Sabattini nasce il 19 agosto 1961 a Riccione. A 12 anni incontra don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII e inizia un percorso spirituale che cambierà profondamente la sua vita. Studia Medicina all’Università di Bologna e sogna un giorno di poter andare in Africa come missionaria. Intanto si dedica alle persone emarginate, in particolare alle vittime di dipendenze. Travolta da un’auto mentre si reca ad un incontro della Comunità Papa Giovanni XXIII con il fidanzato Guido, muore il 2 maggio 1984, a soli 22 anni. Viene beatificata il 24 ottobre 2021 e la Chiesa ne ricorda la memoria il 4 maggio. Ci ha lasciato il suo diario spirituale: Il diario di Sandra, Sempre Editore, 2021.