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6 Aprile 2023

Si incontrano alla Capanna e decidono di sposarsi

Fabio e Arianna sono due ex senza tetto. Si incontrano in un ambiente lavorativo collegato alla Capanna di Betlemme a Rimini e tra bulloni e imballaggi scoppia l'amore. Si sposano e ora percorrono una nuova strada.
Si incontrano alla Capanna e decidono di sposarsi
Foto di di Nicolò Capitani
Non c'è limite all'amore, neppure se si hanno storie segnate come le loro. Non hanno certezze e neppure stipendi da capogiro. Ma con il coronamento del loro sogno d'amore hanno acquisito un modo diverso di guardare alla vita, al futuro che li aspetta.
Amarsi e sposarsi sotto un tetto di stelle ai tempi del reddito di cittadinanza che domani non ci sarà più (o quasi).
È la storia di Fabio Fabbri e di Arianna Albani, il cui amore è sbocciato nel grande capannone della cooperativa collegata alla Capanna di Betlemme di Rimini della Comunità Papa Giovanni XXIII. Lui ha 68 anni, lei 55, entrambi hanno alle spalle una vita complicata che li ha portati per qualche tempo a vivere in strada e a chiedere l’aiuto a strutture di ospitalità come la Capanna o l’albergo sociale della Caritas.

Le disavventure di Fabio e Arianna

Poi, accade l’imprevisto che cambia tutta la vita. Fabio lavora alla cooperativa della Capanna dal 2018. Vi era arrivato dopo aver trascorso vent’anni in Tosca alla Comunità Emmaus, lavorando in cucina o facendo sgomberi nelle case.
La sua vita è segnata da disavventure «un po’ volute da me, un po’ capitate». Non ama entrare nei particolari, e quindi non insistiamo. Quel che gli preme raccontare è ciò che è accaduto nel maggio dell’anno scorso. In cooperativa, dove si assemblano bulloni e si fanno imballaggi, è arrivata una bionda che ha subito attirato la sua attenzione.
E galeotta fu una marca da bollo di sedici euro. Sì, perché Arianna ne aveva bisogno per poter concludere la pratica di divorzio dall’ex marito. Per lei voleva dire chiudere con una stagione della vita piena di traumi e sofferenze. Prima di approdare alla Capanna era stata ospite della Locanda "Tre Angeli" di Torre Pedrera, promossa dalla Caritas di Rimini.
«Ero finita sulla strada, mia figlia mi ha letteralmente sbattuto fuori di casa». Per quell’atto propedeutico al divorzio aveva bisogno di una marca da bollo di sedici euro, ma non aveva un soldo in tasca, pensava di chiedere un prestito alla cooperativa.
«Non chiedere niente, non ti preoccupare, te li do io», si propone Fabio, che già circondava di sguardi e attenzioni la nuova arrivata.

Il matrimonio

Fabio non sa dire cosa l’abbia colpito di Arianna, si limita ad affermare: «Ho capito che quella era la donna per me». Lui a differenza di lei non è mai stato sposato. Solo qualche passeggera avventura o qualche convivenza finita presto. Mai alla mia età avrei pensato di trovare l’amore, confida commosso. Arianna invece ci sperava ancora, nonostante le esperienze precedenti non aveva maturato diffidenza nei confronti degli uomini. Anche per lei il destino si è fatto buono nel sorriso e nell’abbraccio di Fabio.

Matrimonio capanna gruppo
Al matrimonio di Fabio e Arianna l'amministrazione comunale di Rimini.
Foto di di Nicolò Capitani


E così hanno deciso di sposarsi. Fabio, vincendo la naturale timidezza, è riuscito a chiederglielo un mese e mezzo fa.
Lo hanno fatto il 18 marzo, in Municipio, davanti l’assessore ai servizi sociali Kristian Gianfreda (in passato operatore della Capanna di Betlemme), presente in prima fila anche il sindaco Jamil Sadegholvaad, che non ha voluto perdersi un matrimonio così speciale. Fabio era perfetto nel suo completo scuro con cravatta, lei raggiante in elegante abito bianco con un bouquet di rose dello stesso colore.
«Arianna ci teneva che fosse tutto come deve essere un bel matrimonio», commenta Fabio. Intorno a loro a festeggiarli, i due testimoni Daniela e Mauro e i compagni di lavoro alla cooperativa.  Fra gli invitati anche Franco, uno storico clochard di Rimini che per anni ha vissuto in piazza e che recentemente ha accettato di farsi aiutare dalla Capanna. Dopo il sì e lo scambio delle fedi, tutti alla Casa Stella Maris per la cena e il taglio della torta nuziale.

Fabio e Arianna, due cuori e una capanna

Due cuori e una capanna, ha titolato un quotidiano locale. Il loro nido d’amore è al momento una semplice stanza in un residence a Igea Marina. Dove hanno giusto un letto e un armadio. Fortunatamente il pranzo lo consumano in cooperativa, «mentre per la cena ci arrangiamo». Per andare dal residence alla cooperativa, e ritorno, devono prendere due autobus, più di un’ora di viaggio. Ma questo non pesa più di tanto. Il desiderio forte è di una casetta tutta per loro. Ma come fare?  A disposizione hanno la pensione minima di Fabio, il reddito di cittadinanza di Arianna, e i limitati compensi che percepiscono dalla cooperativa. Ed il reddito sta per scadere, non è ancora ben chiaro da cosa potrà essere sostituito. E un appartamento in affitto, per quanto piccolo, nella Rimini del turismo ha costi proibitivi. E poi i proprietari vogliono garanzie, anticipi...
Ma non sembrano eccessivamente preoccupati di questa incertezza. Raccontano che amano passeggiare mano nella mano, come due fidanzatini. «La gente si stupisce del nostro affetto, qualcuno però ci fa anche i complimenti».
Ma soprattutto sono contenti perché con il coronamento del loro sogno d’amore hanno acquisito un modo diverso di guardare alla vita, al futuro che li aspetta. Adesso sono in due. Insieme.