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18 Dicembre 2019

Minori migranti: smantellata la rete per il reinserimento sociale

Il 18 dicembre di ogni anno si celebra la Giornata internazionale dei migranti, istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2000. La denuncia.
Minori migranti: smantellata la rete per il reinserimento sociale
Foto di Fondazione Nazionale degli Assistenti Sociali
Fondazione Nazionale degli Assistenti Sociali: «Smantellare la rete dell'accoglienza consegna alla malavita i bimbi e i ragazzi migranti»
Gli sbarchi di migranti sulle nostre coste sono diminuiti sensibilmente. In modo non ufficiale, con modalità diverse, hanno comunque continuato ad arrivare in Italia migliaia di persone. Fra loro ci sono anche molti minorenni. Eppure i progetti di tutela delle fasce più vulnerabili sono stati chiusi. È il caso del progetto PUERI, cofinanziato dalla Commissione Europea e gestito dalla Fondazione Nazionale degli Assistenti Sociali e dal Centro Informazione ed Educazione allo Sviluppo. Grazie ad esso avevamo potuto raccogliere la voce di più di 1800 minori, sbarcati da soli sulle nostre coste, nel periodo che va da giugno 2017 a giugno 2018: non è più stato rifinanziato.

I risultati del progetto PUERI

Avevamo incontrato bambini e ragazzi provenienti da 39 paesi diversi; il 30% di loro erano adolescenti in fuga da guerre, reclutamento obbligatorio, violenze. Come assistenti sociali abbiamo avuto l'opportunità di coordinare dalle prefetture molti interventi del volontariato e del privato sociale, evitando la dispersione delle risorse. Si sono perdute le buone pratiche, le competenze e le esperienze che con questo progetto erano state acquisite. Facevamo dei colloqui negli hotspot di Lampedusa, Pozzallo, Trapani e Taranto insieme ad altri enti; eppure quando incontravamo i minori per una seconda volta in un colloquio specifico, nella loro lingua natia, scoprivamo che molti di loro non sapevano nemmeno dove si trovassero.

Minori stranieri non accompagnati: Nessun progetto per l'inserimento sociale

Un altro progetto, che di PUERI avrebbe dovuto raccogliere il testimone, SAVE avrebbe previsto l’attivazione di due team multidisciplinari. Uno si sarebbe occupato della vulnerabilità dei minori e dei maggiorenni migranti, ed uno dell’accertamento della minore età. Questo progetto non è mai entrato nella sua fase operativa. È un vero peccato: con PUERI sono diminuiti sensibilmente i casi di fuga di questi ragazzini. I minorenni che arrivano hanno una grande necessità di un sostegno e di un inquadramento; servono strumenti per salvarli dalle reti di sfruttamento e dalla criminalità.

Per questi giovani oggi non c’è un accompagnamento specifico: i ragazzini minorenni vengono accolti insieme agli adulti nei centri per i richiedenti asilo. Molti italiani sono preoccupati per il senso di insicurezza portato dalla presenza dei migranti. Per far diminuire l'allarme sociale la soluzione migliore è però quella di accoglierli bene, non quella di non accoglierli.

Ha collaborato Silvana Leonforte