Topic:
17 Marzo 2021
Ultima modifica: 1 Dicembre 2023 ore 08:57

Lavoro per le donne vittime di violenza. Accordo tra CISL e Comunità Papa Giovanni XXIII.

"Uscire dalla violenza, ripartire dal lavoro" è l'accordo siglato tra la Papa Giovanni XXIII e la Cisl dell'Emilia-Romagna per un servizio di accompagnamento al lavoro finalizzato all’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza.
Lavoro per le donne vittime di violenza. Accordo tra CISL e Comunità Papa Giovanni XXIII.
Foto di Vadim Guzhva
11 Sportelli Lavoro Cisl Donne: una rete per ricucire la dignità a partire dal lavoro.
Ester non sapeva di poter riprendere la scuola. Sognava di fare la sarta ma quando era adolescente non aveva potuto finire la sua formazione. Ma fortunatamente, a 17 anni, ha ripreso con un corso di sartoria.

Ester e Joy trovano lavoro 

Quando la sua operatrice della Comunità Papa Giovanni XXIII l’ha accompagnata ad aggiornare il suo curriculum alla Cisl di Modena, il supporto di Fabrizio dello Sportello lavoro è stato fondamentale per ritrovare fiducia in se stessa e convincersi che poteva farcela. E che anche lei, con una storia di traumi alle spalle, poteva avere delle abilità da mettere in gioco.
Così ha completato un tirocinio formativo presso un’azienda tessile nella provincia estense. Ed oggi, che di anni ne ha 20 e lavora stabilmente in Veneto, anche grazie alla collaborazione di Monica e Andrea della Cisl, ha potuto richiedere per la prima volta l’Isee e capire a cosa serve questo indicatore della propria situazione economica, mai sentito prima.
Poi c’è Joy che, grazie ad Ilaria, nel Frignano ha capito cos’è e quando dovrà presentare la dichiarazione dei redditi e i Cud che gli hanno consegnato a lavoro. Non è facile capire il quando, il dove e il perché di tante pratiche fiscali del nostro paese specie quando si proviene da un paese come il suo, nell’Africa subsahariana, in cui è già una rarità avere un documento di identità.

Accordo "Uscire dalla violenza, ripartire dal lavoro" 

Sono queste alcune delle prime esperienze di supporto della Cisl Emilia-Romagna alle ragazze e donne assistite dalla Comunità Papa Giovanni XXIII con diverse vulnerabilità. E per rendere concreta e costante questa collaborazione, nel mese dedicato alle donne è stato sottoscritto l’accordo intitolato non a caso Uscire dalla violenza, ripartire dal lavoro.
Con questa nuova intesa, il sindacato ha messo a disposizione delle donne vittime di violenza gli 11 Sportelli Lavoro Cisl dell’Emilia-Romagna per un servizio di accompagnamento al lavoro tra cui percorsi di consulenza, ricerca di occupazione, di promozione dei tirocini e formazione mirata all’inserimento lavorativo. 
In sintesi, le persone assistite dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, accompagnate dai propri operatori o volontari, avranno un referente a cui rivolgersi nelle varie città emiliano romagnole, dove stanno cercando di ricostruire il proprio futuro.

Quante donne vittime di violenza ha assistito la Comunità Papa Giovanni XXIII?

In Emilia-Romagna, secondi i dati 2020, la Comunità Papa Giovanni XXIII (APG23) ha assistito 155 donne di 24 nazionalità diverse. Si tratta di donne vulnerabili quali donne disabili o con patologie psichiatriche, problemi di dipendenze o che han subìto maltrattamenti in contesto familiare e anche donne straniere vittime di matrimoni forzati, tratta, torture, sfruttamento della prostituzione. Il 60% delle assistite ha meno di 30 anni e per il 46% si tratta di donne italiane.
Presente  su tutto il territorio regionale con case famiglia, famiglie affidatarie, case di accoglienza per adulti, comunità terapeutiche, unità di strada per vittime di tratta e prostituzione ma anche persone senza tetto, e 7 helpline per le richieste di aiuto, l’Associazione di don Benzi gestisce un ambulatorio medico, ‘La Filigrana’ di Rimini, in cui offre l’opportunità di un supporto psicologico e visite ginecologiche.

Collaborazione tra Cisl ER e APG 23

La collaborazione con Cisl Emilia Romagna aveva già messo le sue radici nel 2017 quando il sindacato aveva aderito alla Campagna per la liberazione delle donne vittime di tratta e di sfruttamento denominata “Questo è il mio corpo”, promossa dalla Comunità Papa Giovanni XXIII. Ma oltre al comune impegno nel contrasto a tratta e sfruttamento sessuale, oggi in pieno Covid, di fronte anche ai tragici casi di femminicidio in aumento, l’urgenza comune è la sensibilizzazione sulla dignità della donna in maniera più diffusa.
«In questi anni è cresciuta molto la consapevolezza sulla violenza alle donne – spiega Elisa Fiorani del Coordinamento donne Cisl. Senza dubbio anche gli uomini della Cisl partecipano attivamente alle nostre formazioni sul tema e manifestano una forte sensibilità anche su molestie e violenze sui luoghi di lavoro. Ma non ci sono città più virtuose di altre. In Emilia Romagna si sono accentuati gli interventi a supporto delle donne proprio a seguito della pandemia. Questo sarà un anno decisivo e strategico pere recuperare terreno sull’occupazione femminile. E nessuno deve essere lasciato indietro. C’è ancora più bisogno di accordi come questo; non è una utopia, è speranza ed è concretezza. Oggi c’è ancora più bisogno di lavorare in rete, sostenersi e cercare insieme soluzioni. Nessuno può garantire il successo immediato, tanto più in questo momento. Ma possiamo garantire di fornire strumenti, orientamento, proposte e sostegno, perché l’inserimento lavorativo si possa realizzare appena ce ne sarà la possibilità. E provare anche a costruirla insieme se necessario». Strumenti, proposte e percorsi di avvio al lavoro che Cisl auspica si possano costruire anche in altri regioni.
 
Per aumentare la sensibilizzazione delle organizzazioni che gestiscono sportelli informativi o centri di ascolto a bassa soglia, la Comunità Papa Giovanni XXIII ha dato il via in queste settimane al progetto europeo denominato MIRIAM, anche con l’adesione della Cisl, oltre che Fondazione Migrantes, Centri aiuto alla vita, Caritas e Centro italiano femminile. Il progetto, finanziato dall’Unione Europea e realizzato in collaborazione con Differenza Donna, ente gestore del 1522, l’helpline per le vittime di violenza in Italia, e con Fundaciòn Amaranta, organizzazione antitratta attiva in Spagna, prevede un percorso formativo cooperativo finalizzato ad una più precoce identificazione delle vittime di violenza per supportarle in percorsi di uscita in sinergia coi servizi territoriali, che si terrà tra aprile e luglio nelle province di Modena, Ferrara, Rimini, Genova, Treviso, Padova e Roma. Il progetto MIRIAM da dicembre 2021 coinvolgerà nella sensibilizzazione anche ragazzi e ragazze attraverso una campagna informativa lanciata sul social più gettonato dai giovani nel 2020 ovvero Instagram, utilizzato dal 73% degli italiani.