«La dipendenza ci rende schiavi, l’indipendenza ci rende soli, l’interdipendenza ci rende liberi assieme». Queste parole scritte sulle magliette dei partecipanti all’evento del 1° giugno scandiscono l’inizio di un mese importante per la Comunità Papa Giiovanni XXIII. Sono infatti nelle prossime settimane previste una serie di iniziative di sensibilizzazione sul tema dipendenze che culmineranno con un grande evento a Rimini in occasione della Giornata di Lotta alla droga del 26 Giugno.
Infatti, lo scorso sabato, a Rimini, un gruppo di persone ha compiuto i primi passi di un lungo e significativo pellegrinaggio che terminerà a La Verna il 7 giugno.
Il progetto, chiamato “Sogna e Cammina”, è stato organizzato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII con la collaborazione degli ospiti delle comunità terapeutiche del bolognese. Il gruppo di pellegrini è composto da dodici persone legate alle strutture di San Giuseppe di Bologna e Denore della provincia di Ferrara: tra di loro ci sono alcuni educatori, ospiti o ex-ospiti delle strutture e alcuni amici.
Nella giornata iniziale del primo giugno molte persone sono giunte a mostrare il proprio supporto. Alla partenza, nella piazza don Oreste Benzi di Rimini, in un clima di riflessione e unione, il vescovo di Rimini Nicolò Anselmi ha ufficialmente dato il via al pellegrinaggio.
Un grande striscione VIA DALLE DIPENDENZE, si è così mosso per le vie di Rimini al seguito dei dodici pellegrini e un significativo corteo di amici e cittadini riminesi che li hanno accompagnati per i primi 4 Km fino alla Parrocchia “La Resurrezione” luogo di grande significato per la Comunità Papa Giovanni XXIII . Proprio qui ha vissuto don Oreste Benzi. Accolti in un clima di festa, la tappa è stata per i presenti occasione di ricordo e approfondimento della sua vita e delle sue opere di bene.
A seguire il gruppo dei pellegrini, ha proseguito alla volta del Pronto Soccorso Sociale di S. Aquilina per un breve pit stop ristoratore a cui ha fatto seguito la ripresa del percorso fino ad arrivare a Verucchio presso il Convento dei frati a conclusione della prima tappa del pellegrinaggio.
I primi 20 Km preannunciano già la ricchezza di un percorso dove non mancheranno fatiche e soddisfazioni, incontri significativi in un desiderio condiviso di pace.
Il pellegrinaggio in particolare non è semplicemente un cammino: un pellegrino esce dal suo ordinario e intraprende una ricerca personale e spirituale, motivo per cui è una pratica ricorrente in moltissime tradizioni religiose di tutto il mondo. Così nasce il nome “Sogna e Cammina”, perché il pellegrinaggio dà la forza di connettersi con se stessi in modo profondo ed autentico.
Ottocento anni fa, nel 1224, San Francesco decide di ritirarsi sul monte Verna per pregare e comprendere la passione di Cristo. Qui, in quell’estate, egli ha un’apparizione e riceve le stimmate come segno di questo incontro. Oggi, La Verna, in provincia di Arezzo, è un luogo di estremo valore per il cristianesimo e molti si dirigono nel Santuario dedicato a San Francesco che si immerge nella natura del monte.
Paolo Benassi ci racconta che il tema di questo evento è “forza e debolezza” e si chiede, insieme agli altri pellegrini, «cosa rende veramente forte una persona?». Egli ci ricorda che proprio San Francesco ha rivoluzionato la sua storia e quelle di molte altre, ponendosi proprio questa domanda. Anche Don Oreste Benzi ha riflettuto e lavorato a lungo sul tema della forza e della debolezza, motivo che avvicina il pensiero di queste due incredibili persone.
“Sogna e Cammina” vuole legare la storia di San Francesco a quella di Don Oreste, il fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, attraverso il pellegrinaggio.
Grazie alla fatica, la riflessione e la natura, i nostri pellegrini si avventurano in questo cammino: un percorso spirituale alla ricerca di forza e cambiamento.