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23 Settembre 2020

Giornata dei sordi: una lingua per SENTIRCI a casa

Casa è luogo in cui ci si racconta e si capisce cosa dicono gli altri
Giornata dei sordi: una lingua per SENTIRCI a casa
Foto di Elnur
Il 23 settembre è stata la giornata internazionale per la Lingua dei Segni, mentre il 27 settembre è la giornata internazionale del sordo. Unite dallo stesso intento: garantire a tutte le persone sorde una piena accessibilità e inclusione.
Oramai ogni attività ed evento ha un suo momento durante l’anno per essere ricordato. Ma perché viene celebrata una giornata internazionale per le persone sorde? Celebrazione che generalmente inizia qualche giorno prima e finisce qualche giorno dopo, trasformandosi in Settimana Internazionale del sordo! Le attività artistiche, culturali, sociali portate avanti durante la settimana, unificano la necessità che tutti i sordi del mondo hanno, e che li accomuna: garantire la loro piena accessibilità ed inclusione. La godibilità dell’accesso all’informazione, dell’inclusione, avviene principalmente tramite la piena partecipazione ed il riconoscimento della lingua dei segni, la lingua naturale e madre della persona che nasce con disabilità uditiva. Si, è così, è proprio una lingua. Non sono gesti, non è un linguaggio, e i sordi non sono sordomuti. Ci sono ancora tanti luoghi comuni da superare, il mezzo di superamento è la conoscenza.

Perché la LIS (Lingua Italiana dei Segni) è così importante?

Le persone sorde hanno bisogno che la Lingua dei segni venga diffusa, conosciuta e usata, soprattutto nei luoghi pubblici, per permettere a tutti di comunicare, come diritto inalienabile di qualsiasi cittadino. Sentirsi a casa, per un italiano, è anche poter “capire” cosa dicono in tv, per strada. Un sordo dove si sente a casa? Dove può sentirsi capito e capire.
Durante la Settimana Santa di questo 2020, un anno molto speciale, in cui abbiamo vissuto le celebrazioni eucaristiche tramite televisione e computer, abbiamo potuto apprezzare un’interprete LIS (Lingua Italiana dei Segni) che interpretava a livello mondiale le parole del Santo Padre. Questo è un fatto storico importante di cui l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII è in parte protagonista. Nell’ottobre 2007 infatti, lo stesso don Oreste Benzi per il tramite di Patricio Castillo Varela, referente dell’Ambito Sordi della Comunità Papa Giovanni XXIII, consegnò a Papa Benedetto XVI una lettera di richiesta per promuovere la celebrazione eucaristica, materiale catechistico, con interprete in lingua dei segni e mezzi di comunicazione accessibili a tutti.  Ora è meraviglioso vederlo realizzato. Piccoli passi che portano alla piena inclusione delle persone sorde!

Traduzione lingua dei segni
Patricio Castillo Varela mentre traduce in LIS, la lingua italiana dei segni
Foto di RTV

L'importanza della LIS durante il lockdown e durante le emergenze

Abbiamo avuto occasione di parlare con Patricio Castillo Varela, conosciuto da tutti come Pato, che è figlio udente di genitori sordi, e ci ha raccontato che durante il periodo del lockdown non tutte le informazioni sono state accessibili alle persone sorde. Pato è cileno ma vive in Italia da diversi anni, e una cosa curiosa è che ha dovuto vivere anche come operatore sanitario un lockdown intenso. Per default un lockdown indiretto, seguendo la situazione oltreoceano dei suoi cari sordi in Cile, attraverso costanti videochiamate e la sua rete di contatti che non ha tentennato a dare una mano e aiuti concreti per la sua famiglia lontana. In Italia ha avuto l’occasione di rendere accessibili diverse campagne informative legate al Covid-19, partecipando come Interprete professionale in Lingua dei Segni. L’uso della Lingua dei segni - spiega Pato - in situazione di catastrofe o emergenza, è un diritto sancito dalla Convenzione ONU dei diritti umani delle persone con disabilità, come specificato chiaramente nei seguenti articoli: art. 2 par. 1 sui fini della comunicazione, art. 9 accessibilità, art. 11 situazione di rischio, emergenze umanitarie, art. 21 libertà di espressione e opinione, accesso all’informazione.

centro estivo
I bambini del centro estivo Fai centro sono stati felici di imparare qualche parola in LIS, lingua italiana dei segni: un momento divertente in cui si abbattono i pregiudizi
Foto di Filippo Borghesi
centro estivo
Nel Centro estivo "Fai centro" è stato presentato ai bambini il LIS, linguaggio italiano dei segni, un passo importante verso il superamento delle barriere di comprensione
Foto di Filippo Borghesi
locandina progetto insegni apprendi
Lingua dei segni
Foto di Lori

La Lingua dei Segni: uno strumento per abbattere le barriere e i pregiudizi

La conoscenza e la sensibilità passano anche attraverso i più piccoli, come è successo in un’iniziativa di quest’estate promossa dal centro estivo Fai Centro, a Sant'Arcangelo di Romagna (RN), che ha invitato il progetto InSegni Apprendi nella giornata dedicata al senso dell’udito. Come racconta Filippo Borghesi, un educatore del centro estivo, in una mattina di fine agosto, i bambini delle elementari hanno visto lo zio Pato mostrare come lettere e parole riescono ad essere comprese anche da persone che non possono usare l’udito per ascoltarle.
Non solo, se ci si mette in gioco e si accetta di poter fare le cose in modo diverso da come siamo abituati, con la lingua dei segni è anche possibile… cantare! E così nel silenzio, insieme a Pato, abbiamo cantato.
I bambini si sono messi in gioco e con semplicità hanno accettato l’idea che quel muovere le mani e il corpo fosse come cantare. Si, perché è così che nasce l’inclusione, capire che c’è tanta diversità e che basta provare a mettersi nei panni degli altri per capirsi ed accettarsi un po’ di più.

Come imparare la Lingua Italiana dei Segni

L’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII promuove dal 2003, in alcuni Paesi del mondo, azioni e progetti di inclusione per le persone sorde e loro famiglie, formazione e sensibilizzazione, attraverso il Proyecto Sol ed il Progetto InSegni Apprendi. Vi invitiamo a conoscerne alcuni sul sito www.insegniapprendi.org, piattaforma creata per l’educazione digitale, dove gratuitamente i bambini e gli adulti con spirito giocoso possono imparare la Lingua dei Segni giocando.
Vi invitiamo a partecipare attivamente alla campagna #sosteniAmo #LIS #apg23 postando una foto con questa frase scritta su un foglio, per esempio così:

Cartello LIS
Foto di Silvia Santi


L'invito è di seguire sui social le attività promosse da questo progetto e quelle di altre realtà associative a favore delle persone sorde.
L'augurio è che durante la giornata internazionale del sordo emergano ispirazioni che facciano intraprendere attività concrete, che durino tutto l’anno!