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25 Giugno 2021
Ultima modifica: 25 Giugno 2021 ore 13:26

La mia storia di affido

Affidamento familiare: la testimonianza di Emanuela
La mia storia di affido
Solitamente si sentono le famiglie affidatarie: le motivazioni, le difficoltà, le soddisfazioni. Questa storia invece è raccontata da chi sta dall'altra parte. Da una bambina, che ora è ragazza, che ha vissuto parte della sua vita in un'altra famiglia.
Ciao,
sono Emanuela, una ragazza che  ha vissuto in affido per 12 anni. Sono tanti, ma durante questi anni io e la mia mamma ci vedevamo e ci sentivamo nonostante io vivessi con persone inizialmente "estranee" che alla fine  sono diventate una mia seconda famiglia che vedo e sento tuttora.
Ora che sono cresciuta ho capito che il ruolo dei genitori affidatari non è quello di rubare il ruolo alle famiglie biologiche, ma è quello di sostenerle in tutto e per tutto finchè loro non si rimettano in sesto.

Avevo 6 anni e volevo tornare con mia mamma

Io appena arrivata in affido avevo 6 anni e all'inizio stavo male perchè volevo ritornare con mia mamma, ma dopo poco ho iniziato a chiamare i miei affidatari mamma e papà e li chiamo ancora così nonostante abbia 21 anni e sia ritornata a vivere con mia mamma.
Penso che da  un giorno all'altro non possano svanire dei sentimenti che ho provato per i 12 anni vissuti insieme alla mia famiglia affidataria, con la quale ho condiviso qualsiasi cosa.

Nessuna competizione tra le due famiglie

I miei genitori affidatari hanno sempre sostenuto mia mamma in tutto e ora si sentono come se fossero amici.
Devo ringraziare questi genitori perchè mi hanno fatto crescere con una prospettiva differente e il loro "no" a alcuni miei capricci mi ha fatto capire come dovrò comportarmi nel futuro. In quegli anni spesso non li sopportavo perchè facevo il paragone tra mia mamma e loro… ogni cosa che chiedevo mamma me la regalava mentre loro no, ma solo adesso ho capito che non lo facevano per cattiveria, ma solo per il mio bene e per farmi capire che nella vita non si può avere sempre tutto.

«Un bene grande fino al cielo»

Beh, posso dire che tutto sommato è stata una bella esperienza della mia vita, che porterò sempre con me.
Dico "tutto sommato" perchè come in ogni famiglia ci sono stati litigi, ma nonostante ciò io voglio loro «tanto bene! Un bene grande fino al cielo» come dicevo da piccola.
Con questo vorrei far capire a tutti che l'affido non è un’esperienza terribile in cui i figli che vengono dati in affido non ritornano piu' nella propria famiglia… beh… è tutto diverso da come si pensa in giro, i genitori affidatari desiderano costruire un buon rapporto sia con il bambino che con la sua famiglia d'origine. Nel mio caso è stato per tanto tempo, ma tutto dipende dalla propria storia che ci si porta dietro.

Tornata a casa, poi in servizio civile

Oggi dopo tre anni vissuti con mia mamma, sono tornata a vivere con i miei affidatari perché ho scelto di svolgere il servizio civile vicino a casa loro. Questo mi permette di non dover viaggiare avanti e indietro e di poter trascorrere del tempo con i miei affidatari e tutti i miei fratelli.
Desidero ringraziare i miei genitori affidatari per tutto quello che hanno fatto e per avermi sopportato per tutti questi anni e anche la mia mamma che ha accettato la loro presenza, perché per una mamma non penso sia semplice accettare che qualcun altro si occupi di suo figlio.