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11 Maggio 2024

Tra fede e algoritmi: la nuova evangelizzazione digitale

Nel messaggio per la giornata mondiale delle comunicazioni, il pontefice invita a un uso umano e positivo dell'intelligenza artificiale ed esorta a realizzare un trattato internazionale che regolamenti il suo utilizzo.
Tra fede e algoritmi: la nuova evangelizzazione digitale
Foto di Adobe Stock/inaamart
Il Papa apre all’intelligenza artificiale, ma senza perdere l’umanità. Il mondo cattolico accoglie la sfida e il web si popola di preti e suore social, app spirituali, tutorial per aiutare parrocchie e comunità a cogliere le opportunità offerte dai nuovi strumenti digitali. Ecco come la buona novella si diffonde in rete.

L'evoluzione dell'intelligenza artificiale sta trasformando in maniera radicale «l'informazione e la comunicazione», influenzando «alcune basi della convivenza civile». L’accelerazione con cui il mondo cambia sembra inarrestabile suscitando nello stesso tempo «uno stupore che oscilla tra entusiasmo e disorientamento». 
Quale sarà dunque il futuro dell’homo sapiens nell’era delle intelligenze artificiali e «come possiamo rimanere pienamente umani e orientare verso il bene il cambiamento culturale in atto?». 
L’interrogativo è al centro delle riflessioni di Papa Francesco nel suo Messaggio per la 58a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (12 maggio) dal titolo «Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana».
Attenzione a non lasciarsi condizionare da «letture catastrofiche e dai loro effetti paralizzanti», invita il Papa. Occorre abbracciare il cambiamento, ma con quella «sapienza del cuore» che non possiamo pretendere dalle macchine. «Non si tratta quindi di esigere dalle macchine che sembrino umane. Si tratta piuttosto di svegliare l’uomo dall’ipnosi in cui cade per il suo delirio di onnipotenza».
La rivoluzione digitale, ormai si è capito, ha due facce: può essere uno strumento di liberazione e conoscenza ma anche di disinformazione e manipolazione con il rischio di “inquinamento cognitivo” attraverso la diffusione di fake news e deep fake (lo stesso papa ne è stato vittima, scrive) che possono alterare la realtà, creare odio e polarizzazione delle idee.  
La stessa ambivalenza riguarda i social media e gli algoritmi, che nelle «mani sbagliate potrebbero aprire scenari negativi». Dunque, dice il Papa, «spetta all’uomo decidere se diventare cibo per gli algoritmi oppure nutrire di libertà il proprio cuore senza il quale non si cresce nella sapienza». Sfide dell’era digitale a cui anche il popolo dei credenti non può sottrarsi. 

Una Chiesa al passo con i tempi

La Chiesa, spesso tacciata in passato di essere poco avvezza alle novità, da tempo sperimenta l’utilizzo dei nuovi strumenti tecnologici di comunicazione per raccontare la bellezza del Vangelo e arrivare così in ogni parte del mondo.
Lo ha dimostrato in maniera eclatante durante i periodi di lockdown con le messe in streaming quando non ci si poteva incontrare di persona. La pandemia da Covid 19, con i suoi effetti devastanti sul piano delle relazioni umane, ha dato una forte spinta nello sviluppare la creatività in questo ambito. La rete ci ha aiutato a farci sentire meno soli. I sacerdoti hanno tenuto vivo l’ascolto comune della Parola, le associazioni e i movimenti ecclesiali hanno scoperto gli incontri on line riducendo così le distanze (oltre ai costi a all’inquinamento ambientale). 

Gli influencer divini

In questo frangente abbiamo visto sempre più preti e suore trasformarsi in “influencer di Dio”. L’anno scorso a Lisbona, in occasione della GMG 2023, si è svolto il primo Festival degli influencer cattolici





Tra i nomi italiani più noti: don Alberto Ravagnani, un prete che in questo momento propone sui suoi canali social interviste a testimoni di vita incontrati in palestra; don Cosimo Schena, “il prete più social d’Italia”, secondo per follower solo a papa Francesco; suor Alice Calegari, digital creator che porta il messaggio del Vangelo; per non parlare di suor Monique Naike Borgo, suora orsolina che il Vaticano ha coinvolto anche per il Sinodo digitale: fa radio e comunica sui social ma il convento non le sta per niente stretto e suoi hashtag principali sono #vitadasuora e #vitafelice. 
Video, podcast, messaggi, perfomance di vario genere sono strumenti con cui gli “influencer divini” si destreggiano per dare voce a quel bisogno di assoluto che c’è in ogni persona, offrendo una prospettiva particolare: quella di Gesù. 

Investire sulla formazione


Per comunicare in maniera efficace occorre conoscere bene il contenuto ma anche lo strumento, che però, nel caso del digitale, è in rapida evoluzione e richiede un aggiornamento continuo per saper cogliere le nuove possibilità. Ma il web viene in aiuto e, per favorire la comunicazione pastorale in rete, l’Associazione Webcattolici Italiani (weca.it) offre strumenti pratici con decine di video tutorial per “abitare il digitale” in maniera consapevole. 
Il giornalista Fabio Bolzetta, presidente di Weca, sul tema ha anche scritto un libro: La Chiesa nel digitale. Strumenti e proposte (2022), che propone un cammino in quattro tappe per riflettere, scoprire, condividere sui social e pubblicare sul web, cercando di rispondere ai quesiti che parrocchie, parroci, seminaristi, educatori, animatori e altri ancora si pongono. 
Come fare un sito internet parrocchiale? Si possono usare Facebook e Instagram e gli altri social per la pastorale? Perché e come stare nel web con consapevolezza? Il libro guida il lettore, magari inesperto, a destreggiarsi con i vari social media, offrendo una serie di informazioni tecniche ed esempi.
«È un libro da leggere con lo smartphone – sottolinea Bolzetta – a partire dal Qr Code sulla copertina che dà accesso ad un portale con la raccolta di ulteriori contenuti che arricchisce la lettura del testo, ma permette anche, nel corso delle settimane e dei mesi, di offrire sempre risorse nuove e aggiornate».

Un'alleanza generazionale

Papa Francesco, nella prefazione al libro, sottolinea che la rete non potrà mai «sostituire la bellezza degli incontri a tu per tu. Ma il mondo digitale è abitato e va abitato da cristiani» e invita a percorrere questa strada coinvolgendo i giovani, nativi digitali, affinché possano rivitalizzare i siti web delle parrocchie, creando una sorta di alleanza generazionale.
Anche perché il web è abitato sia dai giovani che dagli adulti e, se ben gestito, può trasformarsi in luogo di incontro: secondo il Report Istat Cittadini e ICT 2023 oltre il 91% delle persone tra gli 11 e i 54 anni si è connessa alla Rete negli ultimi tre mesi. 

Il report Digital 2024 di We Are Social rivela che in Italia ci sono quasi 44 milioni di utenti attivi sui social, 5 miliardi a livello mondiale, che rappresentano oltre il 62% della popolazione globale. L'ultimo anno ha visto un incremento di 266 milioni di utenti, ovvero una crescita annua del 5,6%. La cifra indica che nell’ultimo anno il mondo ha registrato una media di 8,4 nuovi utenti di social media al secondo. 

Grafico cittadini utenti di internet
PERSONE DI 6 ANNI E PIÙ CHE HANNO UTILIZZATO INTERNET NEGLI ULTIMI 3 MESI E PERSONE DI 16-74 ANNI CON COMPETENZE DIGTALI ALMENO DI BASE Anno 2023. Valori per 100 individui con le stesse caratteristiche
Foto di Fonte: ISTAT/REPORT CITTADINI E ICT/ANNO 2023

Gli italiani tra i 16 e i 64 anni utilizzano la rete principalmente per informarsi sull'attualità (73%) e per il tempo libero (67%), con una forte predilezione per i contenuti video (91%), in particolare comedy, meme, video virali, musicali, sportivi, recensioni di prodotti e video educativi. 

Grafico del tempo trascorso sui media
Gli italiani ormai trascorrono su internet quasi il doppio del tempo speso davanti alla TV. In leggera crescita anche l'uso dei social.
Foto di Fonte: wearesocial.com/DIGITAL 2024 – I DATI ITALIANI


È aumentato il tempo che si trascorre sui social in Italia: in media 1ora e 48 minuti al giorno, 1 minuto in più dell’anno precedente. TikTok è l'app su cui si trascorre più tempo (32 ore e 12 minuti al mese), seguita da YouTube e Facebook. WhatsApp risulta essere la piattaforma social più utilizzata e preferita dagli italiani, anche se c’è un crescente interesse per Instagram e TikTok. 

Grafico di cosa si cerca su internet
Foto di Fonte: wearesocial.com/ DIGITAL 2024 – I DATI ITALIANI

 

I cristiani nel web

Ma la presenza cattolica sui social media è ancora carente, in particolare su X (ex Twitter) e Instagram. Lo rileva una ricerca promossa nel 2022 dall’Università Cattolica, Generare relazioni di comunità nell’era del digitale, che Bolzetta cita nel suo libro.
«Ma quanto impatta la tecnologia sul proprio servizio pastorale? – si legge –. Il 46% afferma non molto, il 38,6% ritiene poco vera tale affermazione, a fronte di un 37,6% abbastanza e un 16% che è d’accordo. Se quindi per molti non sostituisce la pastorale tradizionale, aumenta   però  il  consenso  di  coloro  che  ritengono necessario comprendere il cambiamento che viene introdotto e danno una lettura positiva di come possa migliorare il servizio pastorale offerto grazie al suo utilizzo.»
“Comunicare” a livello etimologico significa mettere in comunione. Rendere facile la preghiera, alimentarsi interiormente, incontrarsi, sentire storie di vita: è questo lo scopo di essere rete nella rete.  E se tra quegli italiani che utilizzano i social, spiega uno dei tutorial offerti da Weca, qualcuno incontrasse anche la “buona novella”?
Cosa tutt’altro che improbabile dato che oltre il 94% degli italiani possiede un cellulare e pregare non è mai stato così a portata di mano e agile con uno smartphone a disposizione. 

Magari attraverso l’uso di una App dedicata. La più diffusa al mondo è Hallow, che offre preghiera e meditazione con contenuti gratuiti e a pagamento. Lanciata per la prima volta nel 2018 dai laureati dell'Università di Notre Dame, ha ormai raccolto milioni di download e raggiunto 150 Paesi, grazie ad una potente campagna di promozione (è stata pubblicizzata al Superbowl dall’attore Mark Wahlberg, e presentata all’inaugurazione dell’anno accademico alla Standford Business School). 

Messalino Pane Quotidiano in versione cartacea e digitale
Messalino Pane Quotidiano


Giocando in casa, vi segnaliamo anche l’App Pane Quotidiano, che mette a disposizione la Parola di Dio del giorno commentata dal servo di Dio don Oreste Benzi, il fondatore di questo magazine. Oltre a meditare sulle letture, offre la possibilità di salvare e condividere le frasi più significative, approfondire la spiritualità di don Benzi e della sua discepola spirituale Sandra Sabattini, scoprire l’attualità di molti santi, leggere i fatti alla luce del Vangelo attraverso la sezione “notizie” e chiedere una preghiera di intercessione per la salute fisica e spirituale. 
Mondo reale e mondo virtuale sono interconnessi. Evangelizzare in rete è una chiamata per ogni credente perché anche nella rete c’è sete di senso, di testimoni credibili.
«Ogni minuto investito nella comunicazione non è sottratto all’impegno – scrive Bolzetta – ma può costituire un minuto investito nella “missione” e nella evangelizzazione». 
Il Papa, lo dicevamo, invita a creare un’alleanza fra generazioni, «fra chi ha memoria del passato e chi ha la visione del futuro». In questo modo si crescerà assieme, e questo «ci aiuterà ad allineare anche i sistemi di intelligenza artificiale a una comunicazione pienamente umana.»