Topic:
26 Marzo 2023
Ultima modifica: 27 Marzo 2023 ore 09:40

Urgente un'azione per il clima. Solo così si garantirà un futuro vivibile per tutti

Dal sesto rapporto IPCC, il maggior organismo scientifico sul clima a livello globale: soluzioni pratiche per attuare un cambiamento positivo contro i rischi climatici.
Urgente un'azione per il clima. Solo così si garantirà un futuro vivibile per tutti
Innalzamento della temperatura, siccità, aumento di fenomeni estremi. Il rapporto indica le linee su cui i Paesi dovranno basare le proprie azioni climatiche. Chiede ai Paesi di anticipare di un decennio, entro il 2040, i loro piani per il raggiungimento della neutralità climatica.
L’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ha pubblicato il Rapporto di Sintesi del suo Sesto Rapporto di Valutazione dei cambiamenti climatici. Il rapporto presenta le evidenze scientifiche più recenti e aggiornate sui cambiamenti climatici, sottolineando come sia «più probabile che non» che le temperature globali raggiungano un riscaldamento di 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, ponendoci sulla rotta di un superamento dell’obiettivo fissato dalle Parti alla conferenza sul clima di Parigi del 2015.
 
Sebbene il Rapporto di Sintesi non contenga nuovi dati scientifici, raccoglie i contenuti principali della ricerca mondiale sul clima e formula una guida pratica per i governi e i decisori che in tutto il mondo stanno cercando di attuare un cambiamento positivo. Non essendo prevista la pubblicazione di nuovi Rapporti dell’IPCC prima del 2030, questa cruciale edizione rappresenta la raccolta di raccomandazioni scientifiche su cui baseranno le proprie scelte i governi nel prossimo decennio.
 

Guterres: «agire su tutti i fronti»

 
Durante la presentazione del rapporto, avvenuta il 20 marzo 2023, il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha esortato ad «agire per il clima su tutti i fronti» e ha descritto il rapporto come un piano di riferimento per il modo in cui i governi possono ancora agire per mitigare i danni inflitti dagli impatti dei cambiamenti climatici.
 
Tuttavia, ha anche sottolineato l’invito del rapporto a un’azione più urgente, chiedendo ai Paesi di anticipare di un decennio i loro piani per il raggiungimento della neutralità climatica. «I leader dei Paesi sviluppati devono impegnarsi a raggiungere lo zero netto il più vicino possibile al 2040, limite che tutti dovrebbero puntare a rispettare» - ha dichiarato.
 
L’invito ad anticipare tali obiettivi di un decennio è stato rivolto anche a Paesi che, come l’India e la Cina, hanno annunciato piani di raggiungimento dello zero netto di emissioni che vanno oltre il 2050.
 

Bisogna dire stop ai combustibili fossili

 
Più di un secolo di utilizzo di combustibili fossili e di uso iniquo e non sostenibile dell'energia e del suolo ha portato a un riscaldamento globale di 1,1°C rispetto ai livelli preindustriali. Da questa situazione sono scaturiti eventi meteorologici estremi più frequenti e più intensi che hanno causato impatti sempre più pericolosi sulla natura e sulle persone in ogni regione del mondo.
 
Ogni aumento del riscaldamento comporta una rapida escalation di questi fenomeni. Ondate di calore più intense, precipitazioni più violente e altri fenomeni meteorologici estremi aumentano ulteriormente i rischi per la salute umana e gli ecosistemi. In ogni regione, le persone muoiono a causa di estremi di calore. L'insicurezza alimentare e idrica legata al clima è destinata ad aumentare con l'aumento del riscaldamento. Quando i rischi si combinano con altri eventi avversi, come pandemie o conflitti, diventano ancora più difficili da gestire.
 
«La giustizia climatica è fondamentale perché coloro che hanno contribuito meno al cambiamento climatico sono colpiti in modo sproporzionato» - ha dichiarato Aditi Mukherji, uno dei 93 autori di questo Rapporto di sintesi, il capitolo conclusivo della sesta valutazione del Panel. «Quasi la metà della popolazione mondiale vive in regioni altamente vulnerabili ai cambiamenti climatici. Nell'ultimo decennio, i decessi per inondazioni, siccità e tempeste sono stati 15 volte superiori nelle regioni altamente vulnerabili».

La soluzione sta nella resilienza

Le opzioni per ridurre le emissioni di gas serra e adattarsi ai cambiamenti climatici causati dall'uomo sono molteplici, fattibili ed efficaci, e sono disponibili ora, affermano gli scienziati nell'ultimo rapporto dell’IPCC.
 
La soluzione sta in uno sviluppo resiliente al clima. Ciò comporta l'integrazione di misure di adattamento ai cambiamenti climatici con azioni volte a ridurre o evitare le emissioni di gas serra, in modo da fornire benefici più ampi.
 
Ad esempio, l'accesso all'energia e alle tecnologie pulite migliora la salute, soprattutto di donne e bambini; l'elettrificazione a basse emissioni di carbonio, gli spostamenti a piedi e in bicicletta e i trasporti pubblici migliorano la qualità dell'aria, la salute e le opportunità di lavoro e garantiscono l'equità. I benefici economici per la salute delle persone derivanti dal solo miglioramento della qualità dell'aria sarebbero all'incirca uguali, o forse addirittura superiori, ai costi per ridurre o evitare le emissioni.

Favorire lo sviluppo sostenibile

Inoltre, il capitale globale è sufficiente per ridurre rapidamente le emissioni di gas serra se si riducono le barriere esistenti. Aumentare i finanziamenti agli investimenti per il clima è importante per raggiungere gli obiettivi climatici globali. I governi, attraverso finanziamenti pubblici e segnali chiari agli investitori, sono fondamentali per ridurre queste barriere. Anche gli investitori, le banche centrali e le autorità di regolamentazione finanziaria possono fare la loro parte.
 
«I cambiamenti trasformativi hanno maggiori probabilità di successo quando c'è fiducia, quando tutti collaborano per dare priorità alla riduzione dei rischi e quando i benefici e gli oneri sono condivisi in modo equo» - ha dichiarato il presidente dell'IPCC Hoesung Lee. Viviamo in un mondo eterogeneo in cui ognuno ha responsabilità diverse e diverse opportunità di apportare cambiamenti. Alcuni possono fare molto, mentre altri avranno bisogno di sostegno per gestire il cambiamento».