«In un tempo in cui la solitudine e l'indifferenza sembrano prevalere, è nata a Biella una realtà capace di restituire alle persone private della libertà il senso autentico della speranza». A parlare è Simone Pozzati, animatore di un progetto che nasce con l'intento di offrire ai detenuti occasioni di uscita dall'istituto, ma soprattutto di incontro, di relazione e di rinascita, trasformando ogni momento in un'esperienza di ascolto reciproco e di cura condivisa. È un cammino che unisce chi vive dentro e chi sta fuori, aprendo spazi nuovi di fiducia e di comunità.
«Dopo diversi anni di animazione e confronto all'interno del carcere, nel 2020 è nato il desiderio di andare oltre, di trasformare la vicinanza in un 
«WoodLab non è solo un laboratorio artigianale, ma un luogo dove la manualità incontra la dignità, dove il legno grezzo si fa simbolo di rinascita. In questi anni abbiamo accompagnato più di dieci persone nel loro percorso di reinserimento, e insieme a loro volontari e ragazzi con disabilità, che hanno scelto di condividere tempo, energie e cuore. Siamo membri del Tavolo Carcere di Biella e collaboriamo con Fondazioni, Comuni e realtà territoriali, intrecciando relazioni che continuano a generare nuove possibilità e nuove storie».
«I frutti di questo lavoro si vedono e si toccano. Con l'apporto prezioso delle persone ristrette in carcere, abbiamo realizzato i grandi tavoloni da picnic installati presso il Santuario di Oropa e al Parco del Gorgomoro a Biella: strutture progettate anche per accogliere persone con disabilità in carrozzina, perché l'inclusione inizia dal pensare agli spazi come luoghi per tutti. Abbiamo arredato con nuove panchine il Parco del Bellone di Biella e costruito l'intera struttura dell'area ecologica del Comune di Netro, creato bacheche panoramiche per il Consorzio Forestale, e più di 6000 
«No, infatti. Nel nostro laboratorio si producono oggetti unici, legati a eventi e ricorrenze, ma prima di tutto colmi di significato: ciascuno di essi racconta il coraggio di chi si rimette in gioco, il valore della seconda possibilità, la bellezza nascosta nelle mani che ricominciano a creare».
«A breve dovremmo aprire anche un piccolo laboratorio per la produzione di ostie che verranno donate ai sacerdoti della Diocesi di Biella, come gesto simbolico che unisce la preghiera al lavoro, la fede alla vita concreta, e che intreccia le fragilità in un abbraccio solidale; un progetto che dovremmo portare avanti insieme al “Laboratorio Aliante”, il centro di aggregazione della Comunità Papa Giovanni XXIII di Biella e alla Fondazione dello Spirito e delle Arti».
In questo spazio accogliente si svolgono anche attività assieme a persone con disabilità accolte nelle case famiglia di Biella: si realizzano bomboniere solidali, prodotti ecologici e si gestisce la “stoviglioteca”, un servizio che concede in prestito a privati e associazioni stoviglie per ricevimenti e feste, evitando così lo spreco e l'inquinamento legato all'usa e getta.
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Un invito a scegliere regali che hanno un'anima, realizzati da chi ha trovato nel fare, la strada per ricominciare. «Così, anche grazie a voi, il Natale potrà profumare di legno, di pace e di solidarietà autentica».