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3 Dicembre 2020
Ultima modifica: 3 Dicembre 2020 ore 11:07

«Gli altri sono cambiati tutti»

Giornata della disabilità: da ben 17 anni c'è Massimo al lavoro in portineria. Il video prima e dopo.
«Gli altri sono cambiati tutti»
L'altro 3 dicembre: i benefici nell'ambiente di lavoro dall'inserimento di una persona con handicap, intellettivo o fisico.
Nel 2003, insieme a due utenti con disabilità intellettiva della Cooperativa Il Ramo di cui faccio parte, ci nominammo giornalisti. Con un video andammo a raccontare 4 storie di inserimento in aziende del territorio cuneese, seguite dal Consorzio Monviso Solidale.
 
Diciassette anni dopo sono tornato a incontrare uno di questi protagonisti: ecco Massimo.  Ricordo come nella fase di tirocinio fosse seguito dai colleghi, che ne raccoglievano i timori e il senso di inadeguatezza.
 
Una volta assunto, il Servizio di Inserimento Lavorativo del Consorzio ha smesso di seguirlo. Ma Massimo è ancora lì in quella portineria con simpatia e determinazione. Ecco il prima e il dopo.
 

 
Lo sforzo fatto per inserire un lavoratore con disabilità in un contesto produttivo non è diretto a favorire un’unica persona, ma si rivela col tempo un'esperienza a beneficio di tutti.  Il lavoratore con handicap rappresenta un agente del cambiamento, dotato di un'affettività talmente intensa da costringere gli altri a giocarsi la propria. Le ferite interiori che riconducono all'essenziale chiedono chiarezza e semplicità; chi ci è apparentemente lontano ci riporta al nostro io più profondo.

Sono da segnalare, in molte realtà italiane, esperienze di integrazione lavorativa che attestano una migliore attenzione all'integrità fisica, cognitiva, emotiva e professionale, di tutti i componenti della squadra e non solo del lavoratore disabile.
Enrico Montobbio