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13 Aprile 2023
Ultima modifica: 14 Aprile 2023 ore 09:24

L'Italia non vuole l'auto elettrica. Ecco perché.

Stop ai motori termici alimentati a benzina e diesel nel 2035. Ma l'Italia frena.
L'Italia non vuole l'auto elettrica. Ecco perché.
Foto di andreas160578
L'Europa ha deciso: non potranno più essere vendute auto con motori termici (quelli a benzina e diesel) e si dovranno utilizzare altri sistemi per alimentare i veicoli. Che succederà a chi possiede un'auto tradizionale? Ecco qualche spiegazione per capire meglio a cosa stiamo andando incontro.
Il 28 marzo scorso i ministri europei dell'Energia hanno approvato con maggioranza di voti un regolamento che prevede che le nuove auto immatricolate dovranno essere a emissioni zero, quindi niente più auto con motore termico a benzina e diesel.
Durante la votazione sulla ratifica finale del regolamento presso il Consiglio Energia, l'Italia, insieme alla Bulgaria e alla Romania, si è astenuta. Al contrario, la Germania ha votato a favore, dopo aver raggiunto un accordo sul futuro utilizzo degli e-fuel e i carburanti sintetici, nei giorni precedenti con la Commissione europea. 
I ministri europei hanno deciso di non togliere dalla circolazione le auto attualmente in uso, come si temeva da più parti qualche tempo fa: le auto alimentate in maniera tradizionale continueranno comunque a circolare: lo stop è rivolto alla vendita dei veicoli nuovi.

Questa decisione però non è stata condivisa dall’Italia. Perché?
Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, lo spiega in una nota sul sito del Ministero: «L’Italia ha una posizione molto chiara: l’elettrico non può essere l’unica soluzione del futuro, tanto più se continuerà, come è oggi, ad essere una filiera per pochi. Puntare inoltre sui carburanti rinnovabili – spiega il Ministro - è una soluzione strategica e altrettanto pulita, che consente di raggiungere importanti risultati ambientali evitando pesanti ripercussioni negative in chiave occupazionale e produttiva. La decarbonizzazione del settore dei trasporti, che resta obiettivo prioritario – aggiunge Pichetto – deve tenere conto delle peculiarità nazionali e di tempistiche compatibili con lo sviluppo del settore dell’automotive».

Nel frattempo, è stata raggiunta un'intesa tra il Consiglio e il Parlamento dell'UE per la creazione di stazioni di ricarica elettriche e a idrogeno per auto e veicoli pesanti lungo le principali reti stradali dei Paesi dell'Unione. L'intesa comunque deve ancora essere esaminata e approvata dagli ambasciatori dei 27 Paesi membri dell'UE, dal Consiglio, dalla commissione trasporti e dalla plenaria dell'Europarlamento prima di diventare definitiva.
Siamo quindi a un passo da un cambiamento epocale: finalmente (per l’ambiente) diremo addio a benzina e diesel e dovremo abituarci a sentire parlare di carburanti sintetici, e-fuel, ecc.

Ma cosa succederà nel 2035 a chi possiede un'auto tradizionale? Potrà continuare a utilizzare benzina e diesel per alimentare la propria auto? E cosa sono questi carburanti sintetici?
Proviamo a capire meglio di cosa si tratta.

Cosa cambierà per le auto in circolazione?

Per quanto riguarda le auto già immatricolate con motore termico, l'Europa ha deciso che potranno continuare a girare, utilizzando ancora benzina e diesel, ma verranno incentivati i combustibili alternativi tra cui i carburanti sintetici. Questo permetterà di raggiungere l'obiettivo di ridurre del 55% le emissioni di CO2 entro il 2030.

In Italia, la situazione è ancora in evoluzione. Il Governo italiano ha recentemente presentato il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che prevede importanti investimenti nell'innovazione tecnologica per la riduzione delle emissioni di gas serra. 
Tra le misure previste, vi è la promozione dell'utilizzo dei carburanti sintetici, con l'obiettivo di aumentare la loro produzione e la loro diffusione sul territorio nazionale.

I carburanti sintetici infatti possono essere utilizzati nei motori endotermici solo dopo opportune modifiche o sostituzioni dei componenti.

In ogni caso, l'utilizzo dei carburanti sintetici rappresenta un passo importante per la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio. Tuttavia, la loro diffusione su larga scala dipenderà dalla disponibilità di energia rinnovabile e dalla capacità di ridurre i costi di produzione.
In generale gli e-fuel e i carburanti sintetici vengono proposti come uno strumento per decarbonizzare il settore delle automobili senza distruggere la filiera dei motori endotermici, ma non c'è ancora una produzione adeguata di questi carburanti neppure per il settore che ne avrebbe realmente bisogno, ovvero il trasporto aereo.
 
L'utilizzo degli e-fuel e dei carburanti sintetici potrebbe rappresentare una soluzione transitoria verso la completa elettrificazione del settore automotive, ma ci sono ancora molte sfide da affrontare per renderli una realtà diffusa. Ad oggi, infatti, la produzione di questi carburanti è ancora molto limitata e costosa, e spesso richiede un alto consumo di energia e fonti fossili per la loro produzione.
In ogni caso, la transizione verso la mobilità a zero emissioni è inevitabile, e l'industria automobilistica dovrà necessariamente adattarsi ai cambiamenti in corso. 

Durante una diretta Facebook del Parlamento Europeo a luglio 2022 l'eurodeputato olandese Jan Huitema (Renew, NL) ha risposto ad alcune domande sui nuovi standard di emissioni (qui trovate l'intervista completa).

Quando entrerà in vigore il divieto di vendita per le nuove auto a benzina e diesel che emettono CO2?

A partire dal 2035, tutte le nuove auto in arrivo sul mercato devono essere a emissioni zero e non possono emettere CO2. In questo modo si potrà garantire che entro il 2050 il settore dei trasporti possa diventare a emissioni zero.

Cosa succederà alle attuali auto a benzina/con motore a combustione? Potranno continuare a essere guidate dopo il 2035?

Sì, sarà possibile continuare a guidare una delle auto attualmente in circolazione. Le nuove regole non impongono che entro il 2035 tutte le auto in circolazione siano a emissioni zero. Queste regole non riguardano le auto in circolazione. Se acquistate ora un'auto nuova, potrete guidarla fino alla fine del suo ciclo di vita. Ma, poiché la vita media di un'auto è di 15 anni, dal 2035 dobbiamo iniziare per consentire che entro il 2050 tutte le auto diventino CO2 neutrali dal punto di vista climatico.

Sarà ancora possibile acquistare e vendere automobili d'occasione a benzina o diesel e rifornirle di carburante dopo il 2035?

Sì, tutto questo sarà ancora possibile. Tuttavia, il costo totale di proprietà (costo di carburante, manutenzione, acquisto e assicurazione) potrebbe aumentare.



Cosa sono i carburanti sintetici?

L'uso dei carburanti sintetici potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione per l'industria automobilistica e il settore dei trasporti in generale. Infatti, questi combustibili possono essere utilizzati non solo per alimentare automobili, ma anche aerei, navi e mezzi pesanti.
Inoltre, i carburanti sintetici hanno il vantaggio di essere prodotti in modo decentralizzato, ovvero possono essere prodotti in impianti locali in prossimità dei luoghi di utilizzo, riducendo così i costi di trasporto.
Questi combustibili sono ottenuti attraverso processi di sintesi chimica, utilizzando principalmente l'idrogeno prodotto da fonti rinnovabili e il biossido di carbonio catturato dall'atmosfera. 
Ma cosa sono i carburanti sintetici?
I carburanti sintetici sono prodotti sinteticamente attraverso processi di sintesi chimica, che utilizzano come materia prima l'idrogeno e il biossido di carbonio. In altre parole, questi combustibili sono creati artificialmente, utilizzando energia rinnovabile, come l'eolico o il solare, per produrre l'idrogeno, e catturando il biossido di carbonio dall'atmosfera. La sintesi chimica permette di ottenere carburanti di alta qualità, con un alto grado di purezza, senza impurità nocive per l'ambiente.
Tuttavia, come ogni tecnologia emergente, anche i carburanti sintetici presentano alcune sfide da affrontare. La produzione di idrogeno necessaria per la produzione di questi combustibili richiede grandi quantità di energia elettrica, che deve essere fornita da fonti rinnovabili. Inoltre, i processi di produzione dei carburanti sintetici devono essere resi sempre più efficienti per garantire costi competitivi.

Cosa sono gli e-fuel?

Gli e-fuel sono combustibili sintetici che vengono prodotti utilizzando fonti di energia rinnovabile come l'energia solare o eolica per estrarre l'idrogeno dall'acqua, che poi viene combinato con biossido di carbonio (CO2) per produrre carburante. Gli e-fuel sono considerati una fonte di energia alternativa ai combustibili fossili, in quanto il loro utilizzo permette di ridurre le emissioni di gas serra. Inoltre, gli e-fuel possono essere utilizzati come carburante per motori endotermici a combustione interna, come quelli utilizzati nei veicoli a benzina o diesel, senza la necessità di modifiche significative al motore.

Che differenza c’è tra gli e-fuel e i carburanti sintetici?

La principale differenza tra gli e-fuel e i carburanti sintetici risiede nella fonte di energia utilizzata per la loro produzione. Gli e-fuel, o combustibili sintetici, sono prodotti a partire da elettricità rinnovabile e CO2, mentre i carburanti sintetici sono ottenuti dalla sintesi di idrocarburi da fonti fossili o rinnovabili. In altre parole, gli e-fuel sono prodotti utilizzando energia rinnovabile, mentre i carburanti sintetici possono essere prodotti utilizzando sia fonti fossili che rinnovabili.
Entrambi i tipi di carburanti sintetici, tuttavia, presentano alcuni vantaggi rispetto ai combustibili fossili, come la riduzione delle emissioni di CO2 e la possibilità di utilizzare le infrastrutture esistenti per il rifornimento. 

Perché non potranno essere usati i biocarburanti?

I biocarburanti possono essere utilizzati dai motori termici, sostituendo quindi benzina e diesel, ma sono stati "bocciati" dal parlamento europeo. Perché? Essi sono prodotti attraverso processi di fermentazione o estrazione di oli vegetali e animali, come ad esempio l'etanolo o il biodiesel. La materia prima utilizzata per la produzione di biocombustibili è costituita da biomasse, come colture dedicate, scarti di lavorazioni agricole o rifiuti organici. Sebbene i biocombustibili siano considerati fonti di energia rinnovabile, la loro produzione richiede grandi quantità di terra e acqua, con un impatto ambientale non sempre positivo.