Vangelo della X domenica del tempo ordinario - Anno C: meditiamolo insieme grazie al commento di don Oreste Benzi
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”. L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”. Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”. Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce. Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne. Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza». Dal Vangelo di Luca (Lc 16, 1-13)
Commento al Vangelo di domenica 21 settembre 2025 (XXV domenica del tempo ordinario - Anno C)
«Ebbene io vi dico procuratevi amici con la disonesta ricchezza perché quando essa verrà a mancare, vi accolgono nelle dimore eterne». La frase è terribile. Gesù definisce qualsiasi ricchezza disonesta. Se tu vivi in una società che ti permette di avere più del necessario, necessariamente sei disonesto. Qual è la disonestà? Appartieni a una categoria, una lobby di potere, a una casta che si è assestata bene e porta via tutto. Le varie caste non sono altro che i raggruppamenti potenti che possono, attraverso le leggi fatte su misura, portar via agli altri ciò che è necessario. Questo è il concetto profondo per cui ogni ricchezza è disonesta. Il sistema è iniquo, non è sano, perché ci sono diverse categorie di persone, e ci sono alcune che dominano le altre, invece noi siamo tutti fratelli, tutti figli di Dio! Quando io sono figlio di Dio e tu sei figlio di Dio, io voglio riconoscere te come me e ho orrore di ogni ingiustizia, di ogni sopraffazione, la mia vita allora è tutta oltre me stesso, perché il mio io vero è in un abbraccio universale. Perché non cambiare il nostro cuore? Entriamo dentro la novità oggettiva del Vangelo e di Cristo!
Il commento di don Oreste Benzi al Vangelo della domenica e alle Letture è tratto dal messalino Pane Quotidiano,abbònati qui
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