27 Luglio 2025
Vangelo di domenica 27 luglio: «Cercate e troverete»
È impossibile, se tu preghi bene, che non porti nel cuore il mondo intero
Foto di Johannes (generato con IA)
Vangelo della XVII domenica del tempo ordinario - Anno C: meditiamolo insieme grazie al commento di don Oreste Benzi
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: “Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione”».
Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
Dal Vangelo di Luca (Lc 11, 1-13)
Commento al Vangelo di domenica 27 luglio 2025 (XVII domenica del tempo ordinario - Anno C)
«Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete». Il Signore dice: «Il Padre vostro sa di che avete bisogno». Allora perché glielo devo chiedere? Perché non è importante quello che chiedi, ma è importante colui al quale tu chiedi. E la preghiera ha come scopo l'incontro con Dio, l'intima unione con lui. Nella prima lettura Abramo fa tutte quelle storie, ma in realtà non fa altro che appellarsi continuamente al Signore che è Padre. Non è tanto quello che gli chiede, ma è un mettersi sull'onda della paternità di Dio. Quando vai a pregare, ricordati che preghi uno che è comunione, che è amore, che è Padre e allora è impossibile, se tu preghi bene, che non porti nel cuore tutto il mondo intero e tutto il grido che c'è nel mondo. È impossibile pregare Dio e non essere universali, perché vuol dire che ti rapporti con un dio che non è Dio, non lo vedi nella sua pienezza. Egli è Padre e tu ti rapporti con lui che ama tanto il mondo. Dio non vuole che il mondo muoia e ha mandato Gesù perché il mondo viva, perché abbia la vita di Dio.
Il commento di don Oreste Benzi al Vangelo della domenica e alle Letture è tratto dal messalino Pane Quotidiano, abbònati qui
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