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13 Dicembre 2023

Cos'è il gioco d'azzardo

Lotto, gratta e vinci, scommesse sportive: quando diventano una dipendenza?
Cos'è il gioco d'azzardo
Foto di Tanja Esser
Per la spesa pro-capite per i giochi d'azzardo gli italiani detengono il primato mondiale. Con 136 miliardi nel solo scorso anno, il volume totale del denaro speso in Italia attorno al gioco d'azzardo ha superato la spesa sanitaria pubblica dell'intero Paese. Dopo lo scandalo delle calcio-scommesse che ha coinvolto alcuni giovani giocatori, il tema è ritornato alla ribalta. Quando si può parlare di gioco d'azzardo patologico? A chi rivolgersi quando diventa un problema?
Negli ultimi mesi si è parlato molto di calcioscommesse e del sistema di gioco d’azzardo in Italia, soprattutto dopo la vicenda che ha coinvolto alcuni giovani giocatori. 
In questo articolo andremo ad analizzare le dinamiche, la portata del fenomeno e la vulnerabilità dei vari soggetti rispetto al tema, e a parlare di supporto e servizi a cui rivolgersi quando il gioco d’azzardo diventa un problema. 

Cos'è il gioco d'azzardo e cosa provoca 

Per gioco d'azzardo s’intende quell’insieme di attività in cui le persone scommettono denaro o beni di valore su un esito incerto, con l'intento di vincere di più di quello che si è puntato
I tipi di attività sono diverse tra cui scommesse su eventi sportivi, giochi da casinò, lotterie e altre forme di “gioco” ma tutti si basano sull’attivazione di una serie di emozioni come l’eccitazione e l’adrenalina, ma anche la paura, lo stress e la disperazione, soprattutto quando l’attività diventa problematica. Seppure diversi nelle regole e nello sviluppo, tutti questi tipi di “gioco” attivano il cosiddetto “sistema di ricompensa” nel cervello e consolidano quell’idea illusoria di un colpo di fortuna in grado di cambiare la propria condizione economica in maniera repentina. 
 
L'aspetto incerto delle vincite e l’entusiasmo per le grosse puntate, inoltre, creano un'esperienza di eccitazione che può portare a un’assuefazione psicologica. Nei casi più gravi il gioco d’azzardo può causare una vera e propria dipendenza paragonabile a quella da droghe o da alcol. 

Il gioco d’azzardo in Italia, qualche dato 

Secondo alcuni dati l’Italia è il terzo Paese al mondo dopo Giappone e Regno Unito per volume di gioco ma, per spesa pro-capite, deteniamo il primato mondiale (oltre 500€ a persona) e, in regioni quali Sicilia, Campania, Sardegna e Abruzzo, le famiglia investono in gioco d’azzardo il 6,5% del proprio reddito.
Solo lo scorso anno, nel 2022, il volume totale del denaro speso attorno al gioco d’azzardo ha visto una crescita del 22,3% rispetto all’anno precedente ed è arrivato a 136 miliardi, superando il 7% del PIL nazionale. A titolo di comparazione, è sorprendente considerare che il valore generato dalle attività turistiche è minore a quello del gioco, e si ferma al 6% del PIL nazionale.
Di questi 136 miliardi totali, 62,9 miliardi di euro (+ 43% rispetto al 2021) sono stati spesi fisicamente, mentre il volume totale del giocato online è arrivato quota 73,03 miliardi di euro (+8,8% rispetto al 2021, in particolare giochi di carte, giochi di sorte a quota fissa e giochi a base sportiva).
Secondo i dati del 2018 dell’Istituto Superiore di Sanità, un milione e mezzo di italiani giocherebbe in maniera patologica: più di due persone ogni cento, dunque, avrebbero problemi nel gestire il proprio rapporto con quest’attività. 

La gestione del gioco d'azzardo in Italia

In Italia la maggior parte delle persone dipendenti dal gioco d’azzardo non è seguita da nessun tipo di servizio. Questo in parte perché, in prima persona, i soggetti stessi fanno fatica a riconoscere il problema, e in parte anche perché giocare d’azzardo non viene limitato dalle leggi italiane, ma anzi è lo Stato stesso ad avere interesse nella sua diffusione, dal momento che ne detiene il monopolio
D'altronde si parla di cifre da capogiro: con quota 136 miliardi nel solo scorso anno, il volume totale del denaro speso in Italia attorno al gioco d’azzardo ha superato la spesa sanitaria pubblica dell’intero Paese, che si ferma a 128 miliardi di euro per il 2023. 
Naturalmente non tutta la cifra derivante dal gioco va allo Stato, parte è trattenuta dalle società che gestiscono i giochi e in parte torna ai giocatori sotto forma di vincite, ma nelle casse italiane arrivano vari miliardi dalla tassazione. 
 
La gestione economica delle attività legate al gioco d’azzardo è regolamentata dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli (ADM), un organo del Ministero dell'Economia e delle Finanze. L'ADM rilascia le licenze per le attività di gioco e monitora l'industria del gioco per garantire la legalità e la trasparenza.

Gioco d’azzardo, quali sono le probabilità di vincita? 

Il motore trainante del giocatore d’azzardo è sicuramente vincere di più di quello che si è puntato, nonostante statisticamente questo riguardi casi numericamente irrilevanti rispetto a quelli di perdita. Strutturalmente, infatti, il gioco d’azzardo è basato su un vantaggio statistico, che assicura che nel lungo periodo il giocatore perda più denaro di quanto vinca
 
Andando più nello specifico, le probabilità di vincita nel gioco d'azzardo variano a seconda del tipo di gioco, pur rimanendo sempre estremamente sbilanciate verso “il banco”. 
In “Fate il nostro gioco”, un libro edito Add Editore, è stata studiata la possibilità di vittoria in base al tipo di gioco: vincere al Superenalotto, ad esempio, è il caso meno probabile, con più o meno una probabilità su 622 milioni. Il “Gratta e Vinci” invece, molto amato dagli italiani, “garantisce” un successo più frequente, con circa un biglietto vincente ogni quattro acquistati. Ma la frequenza non è l’unico criterio da tenere in considerazione: andando nel dettaglio, si scopre che dei 37 milioni di biglietti “Gratta e Vinci” cosiddetti vincenti, più della metà semplicemente ridanno indietro i 5 euro spesi per acquistarli. Di fatto, i biglietti con un premio superiore ai 10 euro sono poco meno di 8 milioni sul totale.
 
Di qualsiasi tipo di gioco si tratti, quindi, il sistema rimane lo stesso: sul medio-lungo periodo, il gioco è pensato per portare vantaggi senza dubbio al banco rispetto al giocatore.  

Gioco d’azzardo: quando si parla di dipendenza? 

Nonostante il gioco d’azzardo sia un’attività legale, diffusa e, come abbiamo già accennato, parzialmente anche incentivata dallo Stato attraverso pubblicità ed occasioni sociali (eventi sportivi, Bingo durante il periodo natalizio etc), rappresenta anche un comportamento con un indice di rischio molto elevato di compromissione psicologica
Il primo passo per capire il grado di compromissione è quello della frequenza di gioco; più questa aumenterà, più è probabile che il soggetto coinvolto stia perdendo gradualmente la capacità di autolimitare il proprio comportamento, fino ad arrivare a una vera e propria dipendenza patologica. 
Per semplificare la tipologia di rapporto tra soggetto e gioco, l’Associazione Eliseo ha definito quattro “tipi” di giocatori, ognuno dei quali caratterizzato da un comportamento specifico. I vari “identikit” del giocatore sono:
  1. il giocatore sociale: il soggetto è mosso dalla partecipazione ricreativa e considera il gioco come un’occasione per socializzare e divertirsi e sa governare i propri impulsi distruttivi.
  2. il giocatore problematico: pur non essendo presente ancora una vera e propria patologia attiva, presenta problemi sociali da cui sfugge o a cui cerca una soluzione attraverso il gioco.
  3. il giocatore patologico: in lui, la dimensione del gioco è ribaltata in un comportamento distruttivo che è spesso alimentato da altre serie problematiche psichiche.
  4. il giocatore patologico impulsivo/dipendente, in cui i gravi sintomi che sottolineano il rapporto patologico con il gioco d’azzardo sono talvolta più centrati sull’impulsività e altre volte sulla dipendenza. 
Se ti sei riconosciuto in uno di questi profili o ti stai domandando che tipo di giocatore sei, puoi fare questo semplice test per una prima autoanalisi del tuo rapporto con il gioco. 

Gioco d’azzardo, come guarire e come aiutare 

Il primo passo per affrontare una dipendenza da gioco d'azzardo è sicuramente quello di riconoscere il problema, sia che ci riguardi personalmente sia che coinvolga un amico o parente. 
Questo primo importante step può già di per sé risultare complesso, perché il giocatore compulsivo tende a isolarsi e a vivere l’esperienza di gioco in maniera solitaria e spesso di nascosto da famiglia, amici e conoscenti. 
 
Una volta individuato il problema, quindi, è importante creare consapevolezza nel soggetto coinvolto, offrire sostegno emotivo e incoraggiare la persona a cercare aiuto professionale.
Come con una vera e propria dipendenza da sostanze stupefacenti, anche il giocatore d’azzardo patologico ha bisogno di essere indirizzato a servizi di consulenza, terapia o gruppi di auto-aiuto per un supporto completo e strutturato.
 
Se sei un giocatore d’azzardo patologico o se conosci qualcuno che potrebbe avere bisogno di aiuto, rivolgiti ai servizi predisposti dal tuo territorio come il Ser.D. di competenza. 
 

Gioco d'azzardo patologico: qui puoi trovare aiuto 

La Comunità Papa Giovanni XXIII ha numerosi progetti di prevenzione al gioco d’azzardo e alle dipendenze in genere avviati su tutto il territorio italiano. Se hai bisogno di aiuto, sul nostro sito dipendenzepatologiche.apg23.org trovi informazioni utili ai servizi e una chat di ascolto gestita da psicologi e operatori per indirizzarti nel modo migliore. 
 
Di seguito alcuni dei servizi e dei progetti operativi nel territorio italiano. 
 
Rimini 
 
“Sportello Fuorigioco”, un servizio di consulenza psicologica e legale per il gioco d’azzardo presso lo spazio “A good game space”, in via Bramante 10.
Lo sportello di ascolto è attivo tutti i mercoledì dalle ore 15 alle ore 18 e vi si potrà accedere liberamente presso la sede sopra menzionata. Per informazioni o appuntamenti è possibile chiamare il numero telefonico dedicato (324 8036662) o inviare una email all’indirizzo sportellofuorigioco.rn@gmail.com.
Insieme allo sportello, altre attività di sensibilizzazione e supporto sono organizzate dalla Rete Gap Rimini, di cui l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII è capofila. 
 
 
Lonigo (Vicenza)
 
Sportello “ASCOLTAMI”, un servizio di sportello d'ascolto gratuito con educatori ed esperti disponibili ad un confronto e ad un sostegno rispetto dubbi, difficoltà, problemi legati alle dipendenze e ai primi consumi. Lo sportello è disponibile solo su appuntamento tutti i giovedì pomeriggio dalle ore 14:00 alle 18:00 presso edificio Barchesse (adiacente al palazzo municipale) in via Castelgiuncoli, 5.
 
Per info e prenotazioni chiamare o scrivere al numero 342747 8654 o alla mail ascoltami@apg23.org.