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8 Marzo 2023

La donna, via della pace

8 marzo e oltre. Come Papa Francesco parla delle donne
La donna, via della pace
Secondo i dati UNWomen il 13% degli accordi internazionali negli ultimi vent’anni sono merito anche di una componente femminile nei tavoli di pace. Le madri possono sottolineare ciò che unisce piuttosto che ciò che divide.
«La donna è via della pace. Quante scelte di morte sarebbero evitate se le donne fossero al centro delle decisioni». Così Papa Francesco a settembre in Kazakistan – ponte fra Europa ed Asia, crocevia di importanti snodi geopolitici – al VII Congresso delle Religioni mondiali. Tra i partecipanti erano poche le donne, ma Papa Francesco ha comunque invitato a un loro coinvolgimento nel dialogo interreligioso. Da diversi mesi si fa sempre più intenso il suo richiamo al binomio donne e pace, anche se i media non ne danno una gran risonanza. 
A novembre stessa cosa in Bahrein, l’arcipelago nel Golfo Persico, dove è stato accolto dal re e dal grande Imam di al-Azhar. La ricerca di rappacificazione tra Oriente ed Occidente non può esimersi dal «riconoscimento della donna in ambito pubblico, nell’istruzione, nel lavoro, nell’esercizio dei propri diritti sociali e politici», per rinnovare «quello spirito di solidarietà fraterna che deve caratterizzare chi adora Dio e ama il prossimo».

A febbraio il Papa è poi volato in Congo. Qui ha voluto ascoltare la voce delle donne violentate per mesi dai miliziani nel Kivu. E ha ribadito con coraggio che «commettere violenza nei confronti di una donna e di una madre è farla a Dio stesso, che da una madre ha preso la condizione umana». E in visita poi al Sud Sudan ha esortato a rispettare e proteggere ogni bambina, giovane, adulta, madre, nonna perché «le donne sono la chiave per trasformare il Paese».
Secondo i dati UNWomen il 13% degli accordi internazionali negli ultimi vent’anni sono merito anche di una componente femminile nei tavoli di pace. Facendo memoria dei figli morti da entrambe le parti, delle radici comuni di ogni popolo, le donne hanno avuto in più di un'occasione la capacità di negoziazione. Senza mai dimenticare di denunciare crimini di guerra, stupri di massa ma anche lavorando in prima linea nell'assistenza alle vittime, nei corridoi umanitari, monitorando che i fondi per le missioni siano finalizzati alla prevenzione e al recupero postbellico.
Ma c’è ancora tanta strada da fare. E nelle esortazioni di Bergoglio, già da vescovo molto attento alle violenze subìte dalle desaparecidas della sua terra, va ricordato che non ha mai invitato gli uomini a scansarsi per essere sostituiti dalle donne, o che le madri da sole potranno salvare il mondo. Al contrario solo donne e uomini insieme potranno rimettere al centro il valore inalienabile di ogni vita e le radici che uniscono, piuttosto che gli interessi che dividono, la famiglia umana. Un impegno da prendere sul serio. Non solo a marzo.