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17 Aprile 2023
Ultima modifica: 17 Aprile 2023 ore 10:08

Migranti. Apg23: «Un errore smantellare la protezione speciale»

La Comunità Papa Giovanni XXIII prende posizione sullo "stato di emergenza" adottato dal Governo in materia di immigrazione.
Migranti. Apg23: «Un errore smantellare la protezione speciale»
Foto di ANSA
L'associazione di don Benzi critica in particolare sull'intenzione dichiarata dal Governo di voler smantellare la "protezione speciale". Serve un approccio globale, la chiusura non basta.
Di fronte alla scelta del Governo Meloni di dichiarare lo “stato di emergenza” per sei mesi in relazione al tema migranti, la Comunità Papa Giovanni XXIII prende posizione giudicando le misure adottate insufficienti e inadeguate.

«Ci preoccupano in particolare i provvedimenti che mirano a smantellare la protezione speciale – scrive in un comunicato l’associazione di don Benzi – senza la quale ci saranno decine di migliaia di persone irregolari in più, con il conseguente aumento del lavoro nero, lo sfruttamento e l'evasione fiscale e contributiva».

Secondo l’associazione, impegnata da anni nell’organizzazione di corridori umanitari e nei percorsi di accoglienza delle persone e famiglie che fuggono da guerre e povertà, «non si può affrontare il tema delle migrazioni solo in termini di difesa e chiusura». Al contrario, «è necessario aprire nuove vie legali di accesso, implementare a livello europeo i corridoi umanitari, salvare la vita delle persone in pericolo in mare e in altri luoghi indipendentemente dalla loro origine e dal loro status».

«Il problema dei flussi migratori è mondiale – prosegue la nota – e pertanto va affrontato in maniera globale». Ma la soluzione non può prescindere dall’accoglienza e dalla regolarizzazione perché «ogni persona scartata rischia soltanto di accentuare le tensioni sociali e le sacche di miseria nel nostro tessuto sociale», mentre invece «è necessario collaborare tutti perché questa emergenza della storia dei nostri tempi diventi un occasione che umanizza la nostra società e non il contrario».
 

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