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16 Febbraio 2021

Recovery plan: cosa deciderà Draghi?

Il 12 gennaio il Governo Conte aveva approvato il Piano di utilizzo del Recovery fund. Ma ora attendiamo le scelte del nuovo Governo.
Recovery plan: cosa deciderà Draghi?
Foto di ANSA/ETTORE FERRARI/pool
L'Europa è in attesa del "Piano nazionale di ripresa e resilienza" con cui l'Italia indicherà come intende impiegare i fondi assegnati. Il Governo Conte aveva già approvato un Piano, il Governo Draghi sembra voler ulteriormente investire su innovazione digitale e transizione ecologica.
L’Italia, come tanti Paesi del pianeta, è costretta a fronteggiare un tempo di crisi sanitaria, economica e sociale. È davvero un periodo fragile, ma che può essere, nell’emergenza, un tempo di ricostruzione, un’occasione storica per rivedere il nostro sistema di sviluppo: non ci può essere sostenibilità e benessere – infatti – senza conciliare economia ed ecologia. E proprio in questa direzione va il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) messo a punto dal Governo Conte con lo scopo di immette nel sistema economico le risorse destinate all’Italia dal bilancio europeo Next Generation EU. Si tratta di 223,91 miliardi di euro articolati in diversi fondi; tra questi la parte più importante è nel Recovery Fund: 210,91 miliardi di euro.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza era stato approvato dal Governo il 12 gennaio ed era stato poi inviato al Parlamento per l'approvazione da parte delle due Camere. Ma poi, come è noto, c'è stata la crisi di Governo e la nascita del nuovo Governo Draghi che fin dal suo esordio ha dichiarato di voler investire sulla "transizione ecologica" tanto da istituire uno specifico Ministero preposto a promuoverla.
In attesa di sapere le decisioni del nuovo Governo, andiamo a vedere brevemente di quali fondi stiamo parlando e qual era l'impiego previsto dal Piano già approvato.

La novità del Recovery fund

Il Recovery Fund, o fondo di ripresa, è composto dai finanziamenti europei che i singoli Paesi membri possono spendere nei primi anni del bilancio pluriennale (2021-2027).
Per la prima volta nella storia, l’Unione Europea ha deciso di assegnare denari non coperti dai contributi nazionali dei singoli Stati, finanziandosi sui mercati finanziari, emettendo titoli di debito.
Questa svolta storica porta ad una condivisione di parte del debito pubblico portando l’Unione sempre più verso gli Stati Uniti d’Europa.

Le priorità individuate dal Governo

Il documento approvato dal Governo Conte per veicolare i fondi europei, attualmente al'esame del Parlamento, prevede tre assi strategici:
  • digitalizzazione e innovazione
  • transizione ecologica
  • inclusione sociale.
Altrettante sono le priorità trasversali:
  • donne
  • giovani
  • Sud.
Il PNRR, attraverso un approccio integrato e orizzontale, mira all’empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere, all’accrescimento delle competenze, della capacità e delle prospettive occupazionali dei giovani, al riequilibrio territoriale e allo sviluppo del Mezzogiorno.

Le 6 missioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza

Il PNRR si articola in 6 Missioni, che a loro volta raggruppano 16 Componenti funzionali, vediamole in breve.
 
Missione 1 - Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura. La missione si pone come obiettivo la modernizzazione del Paese.
 
Missione 2 - Rivoluzione verde e transizione ecologica. La missione è volta a realizzare la transizione verde ed ecologica della società e dell’economia coerentemente con il Green Deal europeo.
 
Missione 3 - Infrastrutture per una mobilità sostenibile. La missione si pone l’obiettivo di realizzare un sistema infrastrutturale di mobilità moderno, digitalizzato e sostenibile dal punto di vista ambientale.
 
Missione 4 - Istruzione e ricerca. La missione è focalizzata sulle generazioni future. Affronta il tema strutturale più importante per rilanciare la crescita, la produttività, l’inclusione sociale e la capacità di adattamento alle sfide tecnologiche e ambientali.
 
Missione 5 - Inclusione e coesione. La missione ha un ruolo di grande rilievo nel sostegno all’empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere, nonché di aumento dell’occupazione, soprattutto giovanile, della formazione sul lavoro, per i disoccupati e di miglioramento della qualità del lavoro.
 
Missione 6 – Salute. La missione è focalizzata sia ad un cambio di paradigma nell’assistenza sociosanitaria basato sullo sviluppo di una rete territoriale che consenta una vera vicinanza alle persone, che dall’ammodernamento delle dotazioni tecnologiche del SSN.

Qualsiasi decisione verrà presa dal nuovo Governo, l’Unione Europea ha dato un indirizzo chiaro: non possono bastare interventi volti a rattoppare i danni economici prodotti dalla pandemia ma occorre tessere un nuovo vestito per consentire a ciascun Paese di affrontare quelle sfide strutturali che consentano di consegnare un’Europa con i colori dell’ambiente, del sociale e della salute, alle prossime generazioni.