Fino al 18 luglio i ragazzi tra i 18 e i 29 anni possono presentare la domanda per i nuovi progetti di servizio civile regionale promossi in 110 sedi dell'Emilia-Romagna. 244 posti in diverse attività per il bene comune che dureranno 10 mesi a partire dall'autunno. Anche la Comunità Papa Giovanni XXIII lancia il suo appello a "fare la pace" al fianco di minori, soggetti con disabilità e adulti che cercano di ricostruirsi una nuova vita.
È stato pubblicato il
bando 2025 del Servizio Civile Regionale dell’Emilia-Romagna, una proposta concreta per ragazze e ragazzi tra i 18 e i 29 anni che vogliono mettersi in gioco e dedicare tempo, energie e competenze al bene comune.
244 posti, di cui 54 per giovani con minori opportunità (bassa scolarizzazione, neet, disagio sociale, provenienti da comuni montani...), distribuiti in 110 sedi in Emilia-Romagna. Un’esperienza di volontariato che rappresenta un’alternativa significativa al servizio militare ed è tutta centrata sulla promozione della pace:
un altro modo per difendere la Patria, attraverso l’impegno civile e la solidarietà.
Tra i promotori del bando, la
Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, mette a disposizione
13 posti per giovani motivati e sensibili ai temi dell’inclusione sociale, dell’educazione e della cultura.
I posti disponibili sono nelle province di
Bologna e Modena per il progetto
Un’altra occasione regionale 2025, al fianco di adulti con disagio, a
Forlì nel progetto
Insieme per crescere 2025 a sostegno di soggetti fragili nel Villaggio della gioia, a
Rimini per il progetto
Connessioni culturali e interculturali per collaborare nell’integrazione di minori stranieri non accompagnati nel riminese.
Perché scegliere il Servizio Civile. La testimonianza di Matilde
I progetti della Comunità Papa Giovanni XXIII danno la possibilità di
vivere un anno di crescita personale e professionale, con attività concrete a fianco di persone con fragilità, promuovendo percorsi di cittadinanza attiva e dialogo interculturale e interreligioso.
Così è successo anche a Matilde Capra, faentina, classe '96, che lo scorso anno ha vissuto un anno nel Villaggio della gioia di Forlì. «Quello che mi ha colpito di più e fatto cambiare prospettiva è stato il fatto di vedere persone con situazioni familiari davvero difficili. Eppure con le loro storie e la loro forza ho scoperto come soprattutto i bambini siano esemplari. Nell'esperienza del servizio, si può insegnare e imparare a lavorare sulle emozioni e i bambini per questo ti riempiono di domande. Un esempio: bambini di pelle nera che ti chiedono perchè a scuola li escludono per il colore della pelle. O ancora l'impegno con le famiglie dei bambini con cui condividiamo: da soli avrebbero tante difficoltà ma insieme, col nostro supporto, dandoci tanta fiducia il bello è riuscire a crescere e diventare familiari più responsabili e forti.
Il Villaggio della gioia dove ho incontrato persone straordinarie nella condivisione di tre diverse case famiglia e appartamenti con genitori e bambini sostenuti nella genitorialità, ti fa toccare con mano davvero la positività, la leggerezza e il sorriso fanno la differenza nel quotidiano». Dopo aver studiato ingegneria e aver avuto due esperienze di lavoro nell'ingegneria biomedica, Matilde oggi ha scoperto la bellezza del settore educativo, «un nuovo modo per vivere in pienezza la vita perchè la cura delle persone mi interessa moltissimo».
Come partecipare
Le domande di partecipazione devono essere inviate
entro e non oltre le ore 14:00 di venerdì 18 luglio 2025. La candidatura è aperta a tutti i giovani residenti o domiciliati in Emilia-Romagna in possesso dei requisiti richiesti dal bando. I progetti durano 10 mesi e saranno avviati il 1 settembre o il 1 ottobre 2025.
Le 110 sedi d'attuazione coinvolte si possono visualizzare nella
mappa open street predisposta dalla Regione dove è possibile anche scoprire le attività concrete nelle varie sedi per "fare la pace".