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Affidamento familiare

L'affidamento familiare è normato dalla legge 184 del 4 marzo 1983 e riformato dalla 149 del 2001 e dalla Legge 173 del 2015. Differisce dall'adozione per il suo carattere di temporaneità e si pone come un diretto supporto al minore e come aiuto indiretto alla famiglia d'origine. Lo scopo è quello di aiutare quest’ultima a superare il suo temporaneo stato di difficoltà o di fragilità.


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Affidamento familiare: cosa è richiesto


La possibilità di accogliere è possibile per tutti, famiglie e single. Non sono richiesti requisiti oggettivi quali età, una casa grande, reddito e istruzioni elevate, competenze specifiche. Tuttavia il diventare famiglia affidataria comporta una scelta ed un impegno che prevedono un percorso di conoscenza con i servizi sociali. In genere sono previsti 4 o 5 colloqui con un'assistente sociale ed uno psicologo; una visita domiciliare e un momento di restituzione da parte degli operatori, sulla possibilità o meno di avviare un progetto.

È consigliato seguire uno dei corsi di formazione e di accompagnamento che sono organizzati dalle associazioni o dagli enti del territorio  (come previsto e indicato dall’art. 5 l. n. 149/01). Vengono proposti incontri di supporto e gruppi di auto-mutuo aiuto fra famiglie affidatarie. Per approfondire si consiglia la lettura del libro Bambini in affido di Michela Rebellato e Barbara Pianca.


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Di seguito le ultime notizie sull'accoglienza dei minori in difficoltà.
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