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5 Agosto 2022

Nuova legge sul gioco d'azzardo il Piemonte: raccolte 10.000 firme

La giunta regionale leghista aveva abbattuto un castello di carte costruito a sinistra. Ma l'impegno di 40 associazioni riapre "i giochi".
Nuova legge sul gioco d'azzardo il Piemonte: raccolte 10.000 firme
Foto di Associazione Libera
Terminata la raccolta firme per la nuova proposta di legge di iniziativa popolare proposta dall'associazione Libera. Prevenzione delle ludopatie, ricadute occupazionali e contrasto al gioco d'azzardo illegale: sono tre aspetti diversi di cui tenere conto, fra posizioni politiche contrapposte. A settembre sul tavolo del Presidente Alberto Cirio.
Sono state già trovate le firme necessarie per presentare una nuova legge regionale di iniziativa popolare sul gioco d'azzardo in Piemonte. Anzi, a fine luglio (con la scadenza per la raccolta firme fissata al 25 settembre) erano già la bellezza di circa 10.000 le firme raccolte. Esulta Libera, protagonista nel lanciare la campagna Giochiamo la nostra partita. La proposta dell'associazione di Don Ciotti chiede il superamento della legge regionale 19 del 15 luglio 2021, che a sua volta ha sostituito la legge 9 del 2 maggio 2016 della giunta Chiamparino.

Spiega la referente di Libera Maria José Fava: «Ci eravamo mossi in difesa della prima legge in tutti i modi: funzionava, creava percorsi di prevenzione dalle dipendenze virtuosi. Quando la giunta regionale ha deciso di mandarla a macero abbiamo organizzato incontri, presìdi, audizioni e dossier, insieme a 40 realtà del territorio, ma non ci hanno voluto ascoltare».

Ludopatie: ecco cosa c'è in gioco

Slot machines
Foto di Aysha Begum
Da una parte della contesa, nel dibattito sempre più acceso in Piemonte, stanno: da una parte la preoccupazione per le ricadute sociali che le sale slot hanno sul territorio (aumento della dipendenza da gioco d'azzardo, aumento della povertà culturale); dall'altro la preoccupazione di non perdere le opportunità occupazionali legate al settore. Sullo sfondo, da entrambe le parti, c'è il desiderio di contrastare il gioco d'azzardo illegale, legato ad attività malavitose. Anche se naturalmente con strategie opposte.

E così: «Sulla diminuzione dei posti di lavoro nel comparto dei giochi legali dovuto alla legge originale del 2016 i dati sono contrastanti. Se bar e tabaccherie hanno chiuso nel 2020 non è stato di certo per colpa di quella legge, ma per lo scoppio della pandemia del Covid-19. E non c'è nessun dato che mostri l'aumento del gioco illegale dovuto alle iniziative di prevenzione che erano previste. Quando il dialogo con la Regione si è interrotto, nel 2021, abbiamo iniziato a ragionare su una proposta di legge di iniziativa popolare che ripristinasse la situazione precedente», continua Maria José Fava.

Gratta e vinci
Di tutt'altro tenore è il parere del primo firmatario della legge regionale tuttora in vigore, il consigliere leghista Claudio Leone. Raggiunto al telefono la difende a spada tratta: «La legge del 2021 nacque per mettere mano ad una situazione drammatica che si era venuta a creare dal punto di vista lavorativo, per invertire la rotta dopo aver ascoltato la gente, gli imprenditori e le associazioni. La vecchia legge contrastando il gioco d'azzardo legale favoriva l'illegale e aveva portato alla perdita di posti di lavoro legali. Dovevamo mettere fine ai danni, in aumento, sia nel mondo del lavoro che nel contrasto alla ludopatia».

Per sapere dove pende la bilancia si potrebbero analizzare i dati forniti dall'Osservatorio Regionale sul fenomeno dell'usura, che approfondisce il fenomeno delle dipendenze in regione. Ma se nel 2021 l'osservatorio firmava insieme a Libera un documento di analisi (scaricalo in pdf), oggi il suo parere certamente non può contraddire l'operato della giunta capitanata dal forzista Alberto Cirio.

Cosa prevede la nuova proposta di legge regionale sul gioco d'azzardo firmata Libera

Fra le proposte c'è quella di aggiungere ai luoghi sensibili già individuati dalla legge 9/2016 università, asili e nido; centri di salute mentale; consorzi di servizi sociali; centri di aggregazioni per anziani; ludoteche; biblioteche pubbliche; money transfer; uffici postali; luoghi di culto. Questi dovranno mantenere almeno 300m di distanza dalla slot più vicina. Si vogliono togliere i "muri" di gratta e vinci nelle tabacchierie, fissando un limite al massimo del 30% delle superfici espositive. Aumentano le sanzioni per chi trasgredisce, il cui ricavato verrebbe destinato interamente alla prevenzione delle ludopatie a al sostegno delle vittime.

Fra i sostenitori, fin dalle sue origini, della proposta di legge di Libera c'è la Comunità Papa Giovanni XXIII. Mara Raduano, consigliere di una lista civica di sinistra e Presidente della commissione per le Politiche Socio Assistenziali e Pari Opportunità della Città di Piossasco in provincia di Torino, motiva la linea dell'associazione di Don Benzi, presente in regione con numerose realtà di accoglienza: «I dati epidemiologici che ci arrivano delle varie Asl mettono chiaramente in evidenza che i segmenti di popolazione colpiti dalle ludopatie sono essenzialmente quelli più fragili della società, dal punto di vista sia economico, che sanitario e culturale; come associazione nel scegliere da che parte stare noi necessariamente prendiamo le parti degli ultimi».