Topic:
13 Ottobre 2025
Ultima modifica: 13 Ottobre 2025 ore 07:59

La carica degli incendiari e la rivoluzione del gratuito

Un mese fa a Rimini il Centenario di don Oreste Benzi: il rilancio della Società del gratuito come "memoria viva e urgente" contro la logica del profitto. Fadda: «Ecco le sfide che ci attendono».
La carica degli incendiari e la rivoluzione del gratuito
Foto di Riccardo Ghinelli
Rimini ha celebrato il centenario di don Oreste Benzi (5-7 settembre 2025) rilanciando la sua proposta radicale: la "Società del gratuito", che mette la dignità umana al centro contro la logica del profitto. Le Giornate, aperte dalla Messa in spiaggia con il Cardinale Zuppi , si sono focalizzate sui "sentieri del gratuito" per "rimuovere le cause che creano ingiustizia". Obiettivi: costruire la pace e sostituire la logica di guerra e profitto con la gratuità.

«È possibile cambiare la storia e ricostruirla». Questa la frase-manifesto che ha pulsato per tre giorni, dal 5 al 7 settembre 2025, nel cuore di Rimini, in occasione delle Giornate di don Oreste, l’appuntamento clou per celebrare il centenario della nascita di don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII (APG23). L'evento, promosso in sinergia da Diocesi, Comune, CEI, Comunità e Fondazione Don Oreste Benzi, non è stato un mero ricordo, ma una memoria viva e urgente, il rilancio di una proposta radicale per la società contemporanea: la Società del gratuito, una visione che antepone la dignità umana al profitto.

L'altare in spiaggia: abbattere i muri con Zuppi

Le Giornate si sono aperte venerdì 5 settembre con un gesto che rievoca l’audacia profetica di don Benzi: la Santa Messa celebrata sulla spiaggia libera di Rimini dal Cardinale Matteo Zuppi, Presidente della CEI. Don Oreste, all'inizio degli anni '80, teneva l’Eucaristia sulla sabbia, tra turisti "mezzi svestiti" e persone con disabilità, abbattendo i muri che isolavano il "diverso". Il suo motto era chiarissimo: «Là dove siamo noi, lì che loro».

Monsignor Matteo Maria Zuppi, presidente CEI, con il vescovo emerito di Rimini durante la messa in spiaggia a Rimini, 5 settembre 2025. Sullo sfondo la storica messa celebrata da don Benzi nel 1982 nel celebre scatto di Riccardo Ghinelli
Foto di Riccardo Ghinelli
Rimini, 5 settembre 2025. Il cardinal Zuppi celebra la messa in spiaggia in apertura delle Giornate di don Oreste Benzi.
Foto di Alessio Zamboni
Miramare di Rimini 1982. Don Oreste per comunicare lo spirito della APG23 ebbe un'idea geniale: celebrare la Messa sulla spiaggia in un luogo dedicato al divertimento. La messa coinvolgeva i bagnanti che, con un asciugamano, coprivano una abbigliamento che magari non avrebbero indossato in Chiesa.
Foto di Riccardo Ghinelli
Grande partecipazione alla messa in spiaggia celebrata dal presidente della CEI Matteo Zuppi sulla spiaggia libera di Rimini
Foto di Ufficio Stampa Apg23

Il Cardinale Zuppi ha definito don Oreste una «stella che ci orienta nei confusi incroci della vita» e ha sottolineato che l’amore autentico «non permette di abituarci» e non è paternalismo, ma «forza capace di cambiare la storia». La vita, ha riflettuto Zuppi, si realizza solo nell'accoglienza dell'altro. Il telegramma di Papa Leone XIV ha ringraziato per il «zelante sacerdote e intrepido testimone del Vangelo». A conclusione, Zuppi ha rivolto all'orizzonte una preghiera toccante, esortando a eliminare «ogni focolaio di guerra» e ad essere «colombe di pace».

I sentieri del gratuito: rimuovere le cause dell’ingiustizia

Il cuore pulsante dell’evento è stato sabato 6 settembre, dedicato all'approfondimento della Società del gratuito attraverso sei conferenze tematiche, un invito a «rimuovere le cause che creano ingiustizia».

1.    Pace e Giustizia: rilanciata l'attualità del "Ministero della Pace" e del governo universale. La non violenza radicale di don Benzi richiedeva di «dire a chi fabbrica le croci di smetterla». Laila Simoncelli ha definito l'Italia una «superpotenza della pace» grazie ai suoi costruttori di pace. L’operatore umanitario Gennaro Giudetti ha condiviso la sua esperienza a Gaza, dove le "colombe" sono gli «unici testimoni internazionali oculari».

Don Oreste durante la Guerra del Golfo accettò di mettere la bandiera della pace sull'altare. All'omelia esortò i fedeli a non esporre la bandiera se non fossimo stati in pace in famiglia e con i vicini. (Foto tratta dal libro di Riccardo Ghinelli: "Genesi di una rivoluzione. Don Benzi e la sua gente").
Foto di Riccardo Ghinelli

2.    Ecologia Integrale: don Benzi già denunciava nel 2002 l'orrore secondo cui «il 20% dell'umanità consuma l'80% delle risorse del creato». La sfida è il ritorno al noi e alla condivisione diretta. L'educatore Aldo Cucchiarini ha proposto l'acquisto collettivo di boschi: «Compratevi un bosco insieme agli amici!». Michela Zamboni ha portato la cruda testimonianza sull'inquinamento da PFAS in Veneto, sostanze «potenzialmente eterne". Il missionario Simone Ceciliani ha testimoniato che dare accesso all'acqua serve ad «eliminare la radice di alcuni conflitti locali».

3.    Economia di Giustizia: l’economista Leonardo Becchetti ha spronato a trasformare l'economia alternativa in azione politica. Nazareno Gabrielli di Banca Etica ha rivelato il dato allarmante secondo cui solo l'1% dei supporti creditizi (60 miliardi su 660) va al non-profit. Stefano Zamagni ha spiegato che la gratuità non è donazione (compatibile col capitalismo), ma dono, una relazione che produce cambiamento. L'economia basata su "relazioni umanizzanti" è l’unica via in un mondo dove l’80% di chi lavora non è soddisfatto.

4.    Azione Politica e Tratta: la lotta alla tratta (che conta oltre 50 milioni di schiavi contemporanei) richiede di agire sulle cause. Don Benzi riteneva i clienti corresponsabili. Il diplomatico Michel Veuthey ha messo in guardia contro la «nuova frontiera dello sfruttamento, quella digitale». È fondamentale il protagonismo dei sopravvissuti. Mara Rossi, rappresentante APG23 all'ONU, ha ribadito la necessità di una «solidarietà preventiva e reattiva» per affrontare le cause dell'ingiustizia.

5.    Educazione: Piergiorgio Reggio ha ricordato come don Benzi sfidasse il "conformismo educativo" e il "paradigma depositario" (conoscenza come vaso da riempire). Lo psicopedagogista Stefano Rossi ha messo in guardia contro la "società dell’io" e l'ipercompetizione che conducono all'anedonia. La risposta è l'empatia e una Scuola del Gratuito che metta gli ultimi al centro. Bisogna «cambiare postura: ti vengo a cercare».

6.    Evangelizzazione: I giovani sono il «frutto più bello della comunità». La fede, ha ricordato don Aldo Buonaiuto, richiede rivoluzione: «la devozione senza rivoluzione non basta, non basta».

La mistica e il mondo capovolto al Teatro Galli

Il convegno plenario al Teatro Galli, Come se tu fossi qui, moderato da Filippo Gaudenzi, ha ribadito il "mondo capovolto" di don Benzi, dove gli ultimi sono portatori di valori. L'Assessore Kristian Gianfreda ha ricordato il monito di don Oreste di «fare entrare i senza tetto nella stanza dei bottoni».

Matteo Fadda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII, ha ricordato che l'eredità di don Oreste vive in tutti coloro che cercano la "civiltà dell'amore". Ha insistito sulla necessità di una «rivoluzione silenziosa, operosa e quotidiana che parta dal basso» e che metta in crisi i meccanismi che generano ingiustizia. 

Copertini libri Sempre Editore in uscita a settembre 2025
 Le Giornate sono state anche occasione per presentare in anteprima nazionale importanti opere editoriali. Il libro, La mistica della tonaca lisa, della postulatrice di don Benzi, Elisabetta Casadei ha svelato la profondità interiore del fondatore. Don Oreste «non è nato santo», ma ha compiuto un percorso a «spirale ascendente», culminato nel vivere in Gesù, vedendo «la carne di Cristo nella carne dei poveri». Un altro testo presentato, Genesi di una rivoluzione di Riccardo Ghinelli, ha documentato con "fotografie inedite" la nascita della Comunità, come la storica manifestazione del Primo Maggio 1979 in cui i disabili chiesero «non pietà, ma lavoro».

E poi animazione e momenti conviviali in «puro stile benziano» in giro per la città di Rimini: il picnic in condivisione, mercatini solidali e una "fiera delle cose belle", attività sportive, giochi e animazione per i più giovani e per i più piccoli, come il libro Gufo Oreste e altre storie del bosco di Geppi Santamato.

Le sfide future della APG23

Matteo Fadda
 Matteo Fadda, responsabile generale dell'APG23, sottolinea che l'evento è stato una "tappa" essenziale per rilanciare un’eredità «ancora in gran parte da attuare».

Tra i risultati più importanti, Fadda evidenzia «la presa di coscienza del valore rivoluzionario della Società del gratuito già attuata nelle realtà della Comunità, come case famiglia, centri diurni, capanne di Betlemme, cooperative. Una proposta rivoluzionaria anche per la politica con il "Ministero della Pace" che ha raggiunto l'ONU».

Le sfide più urgenti che attendono ora la Comunità ha sottolineato Fadda si concentrano «sulla «costruzione della pace come condizione vitale per il futuro degli Stati. La ridistribuzione delle ricchezze a favore degli Stati impoveriti e il riconoscimento per essi del diritto allo sviluppo».
Questo richiede un lavoro congiunto: «C'è molto lavoro da fare insieme con la società civile e la Chiesa per disinnescare la logica della guerra e del profitto e sostituirla con la gratuità e la nonviolenza, ma le giornate di don Oreste hanno rinforzato le nostre speranze». 

Queste giornate hanno sicuramente avuto il compito di risvegliare le coscienze, rinnovare le proprie scelte di vita. Chi non lo ha fatto difficilmente è tornato a casa indifferente di fronte alle provocazioni di don Oreste, ai suoi insegnamenti, ricordando l'ammonimento del fondatore: «avete cominciato come incendiari, non finite come pompieri!».